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Alex Angi

 

Cracking Art Group

Come nasce la tua carriera artistica?

Nel 1993 con la nascita del Cracking Art Group.

 

Tutto il tuo fare artistico si basa sul riciclaggio … perché?

Tutti gli aspetti delle materie plastiche sono importanti per me; la sua nascita, il suo rapporto naturale/artificiale, la sua contemporaneità, il riciclo, la rigenerazione, tutti concetti che mi affascino ... (sources d'inspiration).

 

Molti definiscono il lavoro della cracking art come neo pop, raccontaci il tuo punto di vista ..

Neo pop ... nel senso di cercare di rappresentare il momento storico contemporaneo nel quale si vive. Nel dna della Cracking Art c'è il rapporto con la storia. E la storia dell'arte non ci lascia indifferente … ci stimola i neuroni, la mente.

 

Perché la propensione della Cracking Art alla scelta di esporre nelle piazze piuttosto che nei luoghi d’arte?

Il nostro modus operandi ci porta sempre a installazioni nelle città negli spazi aperti (dans la vie) ... on the road ... ma anche nei luoghi d'arte. Perché sin da subito forse abbiamo cercato un empatia con il pubblico la creazione di (sculture sociali)  una vita propria delle nostre installazione che la gente se ne impossessa  (una grande festa di forme e colori).

 

Come nasce l’esigenza di formare un gruppo di artisti?

L'unione fa la forza ... ed é molto divertente operare in gruppo ...

 

Il tuo lavoro viaggia dalla collaborazione in squadra al lavoro artistico personale ... com'è la convivenza tra queste dimensioni?

Queste dimensioni sono interconnesse .. nel racconto poetico della materia

 

Tutti voi della Cracking Art usate un linguaggio e un pensiero; raccontaci nel tuo caso l’unicità del tuo lavoro …

Mi ispiro al rapporto fra il naturale e l'artificiale, cercando di rappresentare o anticipare la realtà storica in cui viviamo, utilizzando la materia plastica che è la materia della contemporaneità. Dall'età della pietra all'età del bronzo fino ai giorni nostri, possiamo dire che oggi, noi siamo nell'età della plastica. La materia plastica nasce dal petrolio che è una sostanza organica che da migliaia di anni contiene tutto il vissuto del pianeta. Nel suo incontro con l'uomo, che rompe la sua catena molecolare, da naturale diviene artificiale per poter plasmare tutta la realtà che ci circonda. Nel mio lavoro ho sempre cercato il rapporto con la scienza e le nuove tecnologie che dopo la rivoluzione industriale ne preparano un'altra: la rivoluzione G.N.R. Genetica, nano-tecnologica e robotica. Queste tre rivoluzioni fuse assieme, creeranno una singolarità, un'accelerazione, una modificazione del vivente. Una simbiosi fra la materia, il vivente e la tecnica che è la materializzazione del pensiero umano, che entrerà sempre di più nella materia fino a modificare la sua codificazione genetica e biologica. Dovremo abituarci a dei nuovi concetti della natura: dove inizia il naturale dove finisce l'artificiale? Mai l'uomo nella sua storia, è andato così lontano nella conoscenza del vivente, che sia nel micro o macrocosmo. Grazie alla meccanica quantistica e relativista, cominciamo a capire e modificare il vivente dal più piccolo nocciolo atomico fino all'universo. Nella mia ricerca e grazie al materiale che ho scelto “la plastica” che sia con i nanoland, plastic invasor, plastic land o multivers, cerco attraverso le emozioni, le forme, i sensi, di codificare e di dare forme a un vivente ancora in divenire, che nel bene e nel male forgerà il nostro mondo, la nostra umanità, la nostra realtà.

 

Cracking Art: divertimento o pensiero?

Indagando il vivente ... il divertimento c'è ... il pensiero  ce lo dirà il tempo che passa.

 

In un mondo senza limiti, se potessi scegliere senza vincoli … cosa realizzeresti e dove desidereresti installare questa tua opera?

Una grande “ space installation ... (nello spazio infinito)”.

 

Quale credi sia il ruolo dell'artista contemporaneo?

Per me il fare artistico si nutre della vita, dell'attimo, della storia, della ricerca ... deve assorbire da più punti di vista, il mondo, la realtà nella sua globalità e restituirne attraverso concetti, emozioni, poesia, forme sia fisiche che virtuali una testimonianza del tempo che passa.

 

© Annarita Borrelli

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