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Sipari - “Cuorenero” Aldo Rapè


Prodotto da Prima Quinta, sotto la direzione di Salvatore Saporito e la regia di Aldo Rapè, Cuorenero, tratto dall’omonimo cortometraggio, racconta la storia di una terra bellissima e maledetta. La Sicilia. Intrisa di paradossi e contraddizioni, essa rappresenta per i Siciliani il punto di partenza e di inesorabile ritorno. Umiliata, derubata e tradita, nei secoli, la Sicilia descritta in questa opera teatrale è una terra stanca e stremata, che però trova sempre la forza di rialzarsi, perché “ Lu soli nun mori mai “. “Terra Matrigna” costringe spesso chi la ama ad allontanarsi dalla sua miseria e dalla sua mediocrità. Ma il cordone che lega un uomo alla propria terra lo obbliga sempre a ritornare sui propri passi, come se una forza astratta lo riportasse inesorabilmente indietro. In questo dramma, fatto di fame e di diritti negati, di dignità rubate e di sogni perduti , si unisce il dolore di tutti quegli uomini, inghiottiti da un mare che prima li strappa alla loro casa, poi li sputa violentemente su una terra sconosciuta. Complesso da affrontare, il tema dell’immigrazione, quanto mai sentito dalla Sicilia e dai Siciliani, viene espresso con grande incisività e chiarezza attraverso gli inediti pezzi dei due cantautori siciliani Alessandra Ristuccia, e Vincenzo Lo Iacono. Insieme a Fabio Melilli al flauto, Roberto Barni al basso e contrabbasso ed al percussionista Marco Pluchino , Rapè propone una nuova concezione di spettacolo, completamente incentrata sulla musica, in cui l’attore funge da cornice e la musica racconta. Un connubio perfetto in cui vige l’armonia tra gli opposti. La calma e la sensualità dei testi di Vincenzo Lo Iacono, si sposano perfettamente con la carica e il ritmo che contraddistinguono la cantautrice nissena Alessandra Ristuccia. Due stili profondamente diversi, ma complementari, due anime che raccontano la stessa storia, due pianeti che orbitano sullo stesso pentagramma. Il sole e la luna, insieme, per narrare l’amore e il dolore. Cuorenero.



di Manuela Trobia


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