Personalità stravagante? Sound articolato? Estrosità scenica? Beh ... sicuramente si può parlare di loro come una realtà musicale unica e assolutamente contemporanea. La cantante Camilla Barbarito, in arte Nina Madù risponde ...
Quali sono le radici della miscellanea musicale che ti piace proporre?
Il radicione primigenio è senz’altro stata la mia ossessione per le fiabe sonore su 45 giri dei Fratelli Fabbri Editori narrate da Silverio Pisu (di cui conobbi anche la moglie, che apprezzò una serata di Nina Madù e invitò me e Cassandra Casbah a una mitica cena a base di tempùra, essendo lei giapponese). Altra intensa passione infantile il grande Fred Buscaglione, e poi anche Jannacci e Paolo Conte. In adolescenza la musica è stato il mio mondo, il mio posto. Di un’importanza cruciale, e non solo per me ... a quell’epoca anche le amicizie passavano molto attraverso gli ascolti ... gli scambi di cassette ...
Ho sempre amato il rock, sia il rock americano degli anni ’70, sia le sonorità pesanti, dall’heavy al grunge ...
I grandi amori di sempre, Zappa. .. il vecchio Ozzie ... Janis Joplin ... i Jane’s Addiction ... Syd Barrett ... i Ramones ... in una strana convivenza con la cultura dark e il movimento New Romantic anni ’80 ...
Invece a vent’anni ho partecipato a un festival in Mali, e da lì mi è nata una detonante passione per la musica africana, e poi la world. Ma intanto le esperienze con il teatro di ricerca creavano altri appetiti e mi buttavano nei territori delle sonorità sperimentali.
Quattro nomi che hanno profondamente influenzato la nascita di Nina Madù e le reliquie commestibili …
Jean Paul Goude, mitico art director, artefice tra le altre cose dell’icona Grace Jones nonché autore di alcuni immaginari pubblicitari culto come per esempio ‘Egoiste!’ di Chanel. La monumentale Pina Baush. Di lei disse nientemeno che F. Fellini ‘santa in pattini a rotelle, giudice di un tribunale metafisico che ti strizza l’occhio’ (soprattutto nel suo lato humor). Gli Skiantos, leggendaria band eternamente nel mio cuore, e chiaramente, The Rocky horror Picture Show !! dal primo all’ultimo interprete, dalla prima all’ultima sequenza.
Raccontaci la tua percezione del legame tra il senso e la forma del tuo linguaggio?
Nina Madù è i suoi gesti e i suoi costumi, oltre che i suoi testi e la sua musica. E’ davvero molto semplice!
Oggi si fa un uso spropositato di ironia; sembri avere le idee chiare. Parlaci dell’importanza dell’ironia nella contemporaneità …
Pardon! Non vedo grande ironia in giro, più che altro vedo molta comicità. L’ironia per me è uno strumento affilato in grado di dissacrare ... rivelare ... L’ironia punta sull’intelligenza dell’interlocutore, sulla sua complicità. Magari ce ne fosse di più ...
A me sembra che circoli molto più intrattenimento, e anche greve.
E poi i comici sono quasi sempre dei depressi pazzeschi, dai lo sanno tutti!!! Non ti mettono ansia? Ecco per me l’ironia è un rapporto tra adulti consenzienti. Mentre l’intrattenimento è una prestazione ... piena di ansia ...
di Salvatore Cammilleri