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Claudio Cintoli - Perché l’uovo?



Claudio Cintoli

Perché l’uovo?


Testo critico a cura di Nikla Cingolani


12 aprile – 12 maggio 2018

Inaugurazione: giovedì 12 aprile, ore 18:00

Via Angelo Brunetti 41-43 Roma


Finissage e presentazione del catalogo: 12 maggio 2018, ore 18

Orari di apertura: dal martedì al venerdì 10:30-13:00 / 15:30-19:00

sabato 10:30-13:00, domenica e lunedì chiuso



La Galleria Scarchilli inaugura la stagione espositiva con una mostra monografica dedicata all’artista Claudio Cintoli.

La rassegna riunisce quasi quaranta opere rappresentative della ricerca di Cintoli, provenienti dagli eredi dell’artista e da alcuni importanti collezionisti privati.

Ripercorrerà i passaggi fondamentali della breve ed intensa carriera di questo artista poliedrico, grande intellettuale camaleontico e capace di leggere ed interpretare le evoluzioni ed i caratteri fondanti della contemporaneità.


Il percorso narrativo della mostra inizia dagli esordi romani, con uno sguardo attento alle opere informali della fine degli anni ’50, per giungere poi ai collages polimaterici ed al periodo delle influenze legate alla Pop Art, con due tele altamente rappresentative di questa fase, concludendosi infine con i lavori scultorei incentrati sui temi dei Nodi, Pesi Morti, dell’Uovo e due dipinti del periodo iperrealista.


Inquadrare Cintoli in una corrente, una tendenza, un gruppo, sarebbe non solo riduttivo ma, di fatto impossibile; egli ha sempre indagato con curiosità ed entusiasmo ogni mezzo alla ricerca di quello di volta in volta più adatto a esprimere al meglio la sua dimensione interiore: disegni, film d’animazione, performances, azioni sociali compiute da un beffardo alter ego.

Per questa ragione il miglior modo per far comprendere il suo valore artistico è attraverso un percorso antologico che evidenzi passo dopo passo l’evoluzione artistica e tecnica di una mente geniale, scomparsa troppo presto.


Per Cintoli “l’arte è un pensiero totalizzante”,qualcosa da cui non riesce e non vuole staccarsi e il nostro desiderio è proprio quello di raccontare la grande passione che ha caratterizzato la vita di un uomo enigmatico e affascinante che, a quaranta anni esatti dalla prematura scomparsa avvenuta nel 1978, ha ancora molto da raccontare.


Cenni biografici


Claudio Cintolinasce a Imola il 15 dicembre 1935 da genitori residenti a Roma (il padre ufficiale era a Imola per la sua attività).

Durante la guerra la madre si trasferisce a Recanati nel palazzo del padre Biagio Biagetti, pittore d'arte sacra e direttore dei Musei Vaticani, e nel 1946, finita la guerra, la famiglia ritorna a Roma.

Si diploma al Liceo Scientifico "A. Righi", nel 1955 si iscrive alla Facoltà di Architettura di Roma che lascerà un anno dopo per frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Roma, nella sezione di Pittura.

Nel 1955 ottiene un premio-riconoscimento in occasione dell'esposizione romana Giovani Pittori.

Nel 1956 ottiene una borsa di studio per Parigi. Al suo ritorno a Roma è premiato in un'esposizione presso l'Accademia delle Belle Arti e partecipa alle rassegne Taccuino delle Arti e Premio Biennale Scipione a Macerata.

Nel 1958 si tiene la sua prima personale a Recanati presso il Palazzo Comunale e nello stesso anno Eugenio Battisti presenterà una sua personale a Roma presso la Galleria La Medusa.

Nel 1964 realizza il grande murale Giardino per Ursulaper il Piper di via Tagliamento, polo d’attrazione della gioventù romana in quegli anni.

Nel 1965 si trasferisce a New York dove instaura una proficua collaborazione con la Lindberg Productions.

Tornato a Roma nel 1968, Cintoli presenta le sue prime performances alla Galleria L'Attico di Fabio Sargentini, sono così realizzate Annodare, Chiodo fisso e Colare colore.

Realizza nell’ambito della rassegna Mappa 72per gli Incontri Internazionali d’Artela celebre performance Crisalidedocumentata da un video.

Nel 1973 nasce il suo alter-ego Marcanciel Stuprò con cui firmerà molte sue opere.

Claudio Cintoli muore improvvisamente nel 1978 per un’emorragia cerebrale, in quell’anno la Biennale lo commemora esponendo alcune sue opere

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