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ROSTROS PERÚ


UN PROGETTO PER L’INTEGRAZIONE E PER LA CONOSCENZA E LA DIFESA DELLE DIVERSITÀ CULTURALI


Rostros Perú è la storia di un paese raccontata tra semplicità simbolica e questioni molto complesse. È un’occasione per vedere, per ascoltare e per imparare, quindi per capire il ruolo che ognuno di noi ha all’interno dello sviluppo civile e della coesione sociale. Rostros Perú è un evento culturale che, attraverso l’attenzione verso la scena artistica emergente italiana e peruviana, compie una ricerca storica e antropologica in uno dei luoghi più affascinanti del mondo, il Perù, al fine di comprendere il valore dell’integrazione, delle diversità culturali e del giudizio critico personale, oltre che di una generale crescita morale ed etica.


Curato da Laura Fattorini e reso possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione ASPEm ONLUS, Rostros Perú è un modo di accrescere consapevolezza e conoscenze attraverso la contemplazione e l’ascolto. Con l’inaugurazione di mostre fotografiche e con l’organizzazione d’incontri tematici, Rostros Perú intraprende un percorso d’informazione con la finalità di stimolare il confronto, la partecipazione e lo scambio reciproco. Le opere in esposizione sono reportage fotografici di giovani artisti emergenti che hanno interagito personalmente con la realtà peruviana e che intendono dar voce a un sistema dal quale è impossibile sfuggire ma che spesso sembriamo dimenticare. Gli incontri invece affronteranno diversi aspetti della tradizione peruviana, dalla gastronomia alla politica.


Partecipare a Rostros Perú significa approfondire diversi argomenti quali l’etnocentrismo, i diritti dell’essere umano, il razzismo, le migrazioni dell’uomo e le dinamiche politiche, sociali ed economiche. L’obiettivo generale dell’evento resta, tuttavia, ancora più ambizioso. Rostros Perú è, infatti, un tentativo di rifiuto alle disuguaglianze sociali, allo sfruttamento, alla violenza e alla mercificazione dell’individuo. Gli appuntamenti non si limitano a criticare i sistemi di potere (che si riferiscono al regime dei confini, alla religione o al capitalismo globalizzato), ma vogliono porsi come intermediari tra coloro che - erroneamente - definiamo come “noi” e “tutti gli altri” anche valorizzando l’importanza della solidarietà e della cooperazione.



PROGRAMMA


27.10 ore 18 | via Giuseppe Parini 6, Como

opening delle mostre fotografiche di Filippo Taddei e di Ángela Ponce


28.10 ore 18 | viale Lecco 105, Como

opening della mostra di Mattia Marzorati e di Diego Sarmiento


29.10 ore 18 | viale Lecco 105, Como

conferenza di Carlos Benítez Trinidad


30.10 ore 20 | via Giuseppe Parini 6, Como

Arte Migrante e Allineamenti


1.11 ore 20 | via Giuseppe Parini 6, Como

film, documentari e cortometraggi


2.11 ore 20 | via Giuseppe Parini 6, Como

cena peruviana servita da Rustica – Peruvian Food & Drinks



LE MOSTRE


Rostros Perú | di Filippo Taddei

(28.10 - 3.11, opening venerdì 27 ottobre alle ore 18, via Giuseppe Parini 6 – Como)

Seguendo la tesi dello storico peruviano Alberto Flores Galindo, il Perù è un paese che non può realmente essere definito una nazione; infatti, individuare un unico sistema culturale, sociale ed economico capace di accomunare tutti i peruviani è pressoché impossibile. Al contrario, ciò che più contraddistingue l’immaginario del paese è proprio la sua grande eterogeneità e quindi l’ampio numero di differenze che sono riscontrabili in un unico territorio. Il fotografo Filippo Taddei s’immerge in quest’oceano di culture per raccoglierne un’ampia testimonianza dal risultato sorprendente: Rostros Perú. Il reportage racconta tante storie diverse nascoste in momenti di vita, negli sguardi delle persone e nel loro vivere nel mondo. Se c’è chi attraverso il proprio lavoro riesce a trasmettere quel naturale bisogno di scoperta e quella primordiale dipendenza dall’incontro con l’altro, una di queste persone è sicuramente Filippo Taddei.


Filippo Taddei (Como, 1990) si è laureato in “Scienze politiche e delle relazioni internazionali – Istituzioni e organizzazioni per la cooperazione” all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dal 2008 utilizza la fotografia come mezzo artistico di ricerca e d’espressione: la pratica ritrattistica, nei suoi lavori, diviene una forma di esplorazione antropologica, sociologica ed etnografica. L'impegno sociale e il desiderio di scoperta l'hanno portato a intraprendere numerosi viaggi intorno al mondo e quindi a immortalare alcuni dei particolari più coinvolgenti dell'essere umano. È stato recentemente pubblicato nella sezione Your Shot di National Geographic e ha esposto presso l'Edinburgh Iranian Festival.


Ayacucho | di Ángela Ponce

(28.10 - 3.11, opening venerdì 27 ottobre alle ore 18, via Giuseppe Parini 6 – Como)

Ayacucho è una città peruviana il cui nome deriva dai quechua "aya" (morto, cadavere) e "cucho" (angolo). Ayacucho significa quindi letteralmente "angolo dei morti" e, come se il suo destino fosse sempre stato scritto, gli ultimi due decenni del ventesimo secolo sono stati tragici per la città. Il conflitto armato avviato dal Sendero Luminoso, l’organizzazione guerrigliera comunista del Perù, e la risposta dello Stato hanno, infatti, portato a decine di migliaia di morti e di scomparsi nelle città di Uchu, Accomarca, Lucanmarca e Cayara. Oggi molti dei sopravvissuti, di vedove, di orfani e di disabili, continuano nella ricerca della verità, in segno di una ferita che è ancora aperta. Il reportage di Ángela Ponce riunisce atti commemorativi finalizzati alla creazione di una memoria collettiva che vuole impedire il ritorno della violenza. Le immagini, in particolare, si affiancano alla complessa ricerca di giustizia delle donne delle comunità peruviane vittime del conflitto e mostrano la restituzione di quel che rimane dei corpi, la sepoltura delle vittime e i volti di chi cerca i propri parenti scomparsi da più di trent'anni. Parte di questa serie è stata pubblicata in diversi media internazionali ed esibita al Palais des Corts durante il festival della foto-giornalismo Visa pour l'image (Francia).


Ángela Ponce attualmente lavora come giornalista per i giornali Correo e Ojo. Gran parte del suo lavoro affronta i temi della memoria con forte carica sociale, temi attraverso cui cerca di mostrare la diversità degli spazi, delle culture e delle realtà. Ha ricevuto premi, tra cui il primo posto nel Classic Lima Contest Casa di Vans, Perù / New York (2015), il primo posto nel Concorso Documentari Nazionale Fotografia Spazio-Tempo, Perù (2016), una borsa di studio per Festival Fotografia Native documentario di International media Foundation femminile (IWMF) e Agenzia Native, Ecuador (2017) e le è stato assegnato il premio umanitario Visa Gold dal Comitato Internazionale della Croce rossa (CIRC), Francia (2017).


Qoyllurritti | di Mattia Marzorati

(29.10, opening sabato 28 ottobre alle ore 18, viale Lecco 105 – Como)

Le fotografie di Mattia Marzorati documentano una delle ricorrenze religiose più iconografiche del Perù, il pellegrinaggio del Señor de Qoyllurritti. Ispirato dal lavoro del fotogiornalista Paul Yule, Mattia Marzorati ha intrapreso il cammino verso il ghiacciaio del monte Ausangate (nella regione di Cuzco, sulle Ande) insieme a migliaia di fedeli e, una volta giunto nel villaggio di Sinakara, ha immortalato le danze e i rituali tipici della festività. El Qoyllurritti è un evento religioso che fonde la mitologia andina alle più recenti tradizioni cristiane in un momento di convivenza unico al mondo e che evoca un ambiente magico, astratto da ogni tempo e da ogni spazio.


Mattia Marzorati (1992, Cantù) ha studiato Scienze del Turismo a Como. Si avvicina all’ambiente del volontariato con alcune esperienze in Tanzania, Messico e India. Nel 2015 parte come “Casco Bianco” per trascorrere un anno a Cajamarca, sulle Ande peruviane, grazie al progetto dell’organizzazione non governativa ASPEm in collaborazione con MANTHOC. Parallelamente al suo lavoro di assistente sociale, coltiva la passione per la fotografia, alla quale dedica sempre più tempo fino a decidere, una volta finita l’esperienza sudamericana, di iscriversi al corso di fotografia professionale presso la scuola “La Ampliadora” di Granada. Attualmente Mattia frequenta il corso di fotogiornalismo e reportage presso “EFTI - Centro International de Fotografía y Cine” di Madrid.


Guíame Señor de Qoyllurritti (6'25") | di Diego Sarmiento

(29.10, opening sabato 28 ottobre alle ore 18, viale Lecco 105 – Como)

Il documentario di Diego Sarmiento trasmette tutta la potenza della conoscenza e della contemplazione del divino. L'anima raggiunge la sua massima perfezione anche grazie alla spiritualità del luogo: l’antica tradizione Inca riconosceva nella montagna dell'Ausangate l’origine dell’energia in grado di nutrire la Madre Terra, la Pachamama dea della fertilità. L’acqua che nasce esuberante dall’Ausangate crea i ghiacciai intorno, poi riempie i laghi, rende fertile la terra e finalmente, come se la sua forza non possa mai trovare una fine, si perde nella regione più impenetrabile dell’Amazzonia. Secondo la mitologia preispanica, al calare della notte, l’acqua divina che sgorga dal monte Ausangate si trasforma in un fiume fatto di stelle, il Willkamayu (lo stesso fiume che noi, in Occidente, conosciamo con il nome di Via Lattea).


Diego Sarmiento Pagán è un filmmaker documentarista e ha studiato Media Production all'Universidad Catolica e ha frequentato il Master in Documentary Filmmaking all'EICTV di Cuba. È stato selezionato per il Berlinale Talents alumni. GREEN RIVER. THE TIME OF THE YAKURUNAS, il lavoro con il quale ha debuttato, è stato premiato al 67th Berlin Film Festival - Forum. Diego ha diretto alcuni cortometraggi, due dei quali sono stati premiati al Berlinale: EARTH'S CHILDREN (Generation K-Plus 2014) e SONIA'S DREAM (Culinary Cinema 2015).



LA CONFERENZA


La società decostruita: l'America Latina nel sistema-mondo euroccidentale | di Carlos Benítez Trinidad

(domenica 29 ottobre dalle ore 18 alle ore 19, viale Lecco 105 – Como)

La conferenza spiega, partendo dalla teoria decoloniale latinoamericana, lo sviluppo storico dell'espansione europea oltreoceano e le conseguenze che ha avuto per l'America Latina e per il mondo contemporaneo. L’incontro inizierà con un viaggio sulle caravelle di Cristoforo Colombo, quindi dalla conquista e dalla colonizzazione dell’America. Si analizzeranno i presupposti del pensiero euroccidentale che hanno giustificato (da un punto di vista religioso, filosofico e scientifico) il genocidio e lo schiavismo delle popolazioni indigene e africane per mano del nascente sistema capitalistico euro-centrale. Infine, si cercherà di comprendere come le basi dell'immaginario contemporaneo e la struttura razziale e patriarcale stabilita dall'imperialià europea esistano ancora oggi nella cosiddetta colonialità. Dividendo i popoli, il potere, la conoscenza e l'economia in una scala gerarchica, potremo capire da un lato i limiti e i contesti che compongono la complessa società latinoamericana e, dall’altro, i meccanismi culturali che danno vita al mondo che conosciamo.


Carlos Benítez Trinidad (Cádiz, Spagna) si laurea all’Università di Cádiz specializzandosi in Storia Moderna e Contemporanea. Frequenta poi il Master in Storia Latinoamericana all’Università di Sevilla che gli permette di compiere una ricerca sulle identità e sui discorsi sopra gli indigeni della regione dell’Alto Amazonas in Ecuador (e in particolare del popolo kichwa con i quali ha vissuto per vari mesi). Continua gli studi all’Universidad Federal de Bahia in Brasile, dove termina il dottorato di ricerca in Storia Contemporanea approfondendo le tematiche dell’alterità come fenomeno e come gestione da parte della società e del sistema di potere brasiliano. La sua tesi di dottorato si sviluppa in collaborazione con l'Università Pablo de Olavide (Spagna) che gli conferisce il titolo di dottore internazionale. Il suo interesse principale riguarda lo studio dell'alterità in America Latina durante nel XX secolo, l’indigenismo e il pensiero, la produzione culturale e la politica sudamericana.


L’evento è realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, in collaborazione con ASPEm ONLUS e con il patrocinio del Consulado General del Perú di Milano.

Gli sponsor dell’evento sono: IED – Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como; Color System Fotolaboratorio Professionale; ixxi studio; Rustica – Peruvian Food & Drinks.


INFO

laura.c.fattorini@gmail.com

T +39 339 6449287

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Percorsi