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Ricettari d'arte - Allegra Betti van der Noot


Vedere... A OCCHI CHIUSI, ricettare l'arte con Allegra Betti van der Noot Allegra Betti van der Noot, è un artista che vede... Allegra è un EDEMA (dal greco οἴδημα, òidema, “gonfiore”) dell'arte contemporanea.

L'acqua è il suo elemento culturale. Il suo accumulo di liquidi marini... fa si che il suo vedere retinico trasformi i suoi viaggi attraverso forme immaginarie... Filtri onirici verso luoghi dove profondi suoni strutturano musiche omeriche. I suoi ghirigori compositivi, disegnati in cerchi o in altre figure goemetriche che hanno fatto la storia dell'uomo, ci riconducono nell'immaginario filosofico della scuola di pensiero Pitagorico al suo livello più profondo: la realtà è la matematica nella natura. La filosofia può essere usata per la purificazione spirituale. L'anima può elevarsi al fine di unirsi al divino, e che determinati simboli hanno un significato mistico. Pitagora credeva che tutte le relazioni potessero essere ridotte a relazioni tra numeri e simboli. Allegra Betti van der Noot, crea le relazioni attraverso numeri, simboli e note colorate. Ai principi della matematica, al concetto di numero, al concetto di triangolo o di altre figure matematiche, Allegra si convince che tutte le relazioni possono essere ridotte a relazioni tra note e simboli e all'idea astratta ma informale di mosaici contemporanei, mappe cromatiche installate su tasselli di carta. Pitagora notò che le cordicelle che vibrano, producono toni armoniosi, quando i rapporti delle lunghezze delle cordicelle sono numeri interi, e che questi rapporti possono essere estesi ad altri strumenti. Infatti, egli diede notevoli contributi alla teoria matematica della musica. Fu un bravo musicista, in grado di suonare la lira, e usò la musica per aiutare coloro che erano malati.

Allegra Betti van der Noot cura e si cura attraverso la pratica filosofica del Tao; tutto è in divenire in un silenzioso elogio alla calma. Con gli occhi chiusi, il suo tocco pittorico coincide nell'analizzare i punti cardinali del suo corpo... L'immagine percepita di Allegra va dalla sua retina alla corteccia visiva passando attraverso il nervo ottico, vedendo così solo ciò che sente. Sinonimi, analisi percettive del segno e del colore reinterpretate attraverso performance pitagoriche, dove concerti cromatici, immagini liquide si fondono con terre e culture lontane. Appunti visivi di terre inesplorabili... "geografie dell'animo" fanno di Allegra Betti van der Noot un artista del mondo che sarà...

LA CUCINA, ALLEGRA...

interviene perifericamente. La sua cucina è fondata sulla "triade mediterranea", frummento, olio di oliva e vino. Poi il bianco... semiduro ma friabile come Feta al sole d'estate. Le mani di Allegra, leggermente salate, mescolano e strutturano un piatto contadino nel cuore di Milano. Allegra rinviene alla luce con i suoi simboli. Piccoli segni pittorici ci vengono oggi restituiti attraverso un disagio urbanistico. Capita spesso passeggiando per le strade di Milano di rinvenire con lo sguardo i segni del passaggio di Allegra. Passati decenni... li ritroviamo ancora lì; graffiti pitagorici incollati, incisi su calce o cemento. Oggi sono delle isole materiche dove il "rosso Allegra" invade la città. ARGO... (in greco antico Ἀργώ, Argó) era la mitica nave che portò Giasone e gli Argonauti alla conquista del vello d'oro. Alcune versioni del mito tramandano come Argo fosse stata progettata o costruita con l'aiuto di Atena. Secondo altre versioni questa nave conteneva nella sua prua un frammento di legno magico proveniente dalla foresta di Dodona che poteva parlare e fornire profezie.

L'Argo di Allegra Betti van der Noot è un "Furgone-Westfalia Gianni". Il vello d'oro, secondo la mitologia greca, è un manto di pecora o di ariete dorato, un ariete alato capace di volare, che Ermes donò a Nefele. Aveva il potere di guarire le ferite nei viaggi di artisti-mercanti-marinai alla ricerca di oro. Tuttora nelle zone montuose della Grecia vivono pastori-cercatori d'oro seminomadi, che utilizzano un setaccio ricavato principalmente dal vello di ariete, tra le cui fibre si incastrano le pagliuzze di un oro eventualmente trovato...

Allegra viaggia come una "nomade artista" cercatrice d'oro. E così che da buon "pastore d'arte" mi porta dalla Grecia gli ingredienti per un ricettario d'arte...

Feta, pomodori, cipolle rosse, peperoni (paprika rosso dolce), peperoni verdi, aglio, e dalla città di Peloponneso la oliva di Kalamata, cosiderata come una delle qualità di olive più buone al mondo.

Ecco che l'artista Allegra Betti van der Noot reinventa un piatto: La Feta al forno, in padella...

Perchè dove Allegra cucina il forno non c'è.

... I greci più antichi non conoscevano l'uso di mangiare sdraiati... Ce lo dimostrano i poemi omerici, con la descrizione di sontuosi banchetti ai quali convitati prendevano parte seduti. I "sette letti conviviali" a tavola arrivarono verso la fine del VII secolo con i versi del poeta Alcmane. Si racconta del famoso chicco di melagrana offerto dal sovrano alla sua consorte per obbligarla a tornare ogni tanto nel regno delle ombre... Fu così che il nuovo costume adottato dai greci di mangiare sdraiati incominciò ad apparire nell'arte figurativa. Attraverso le ombre...

Sembrano macchie, sembrano ombre le figure rapprasentate dall'artista Allegra. Mappature di isole e terre sconosciute. Sdraiati, queste misteriose forme diventano nuvole che navigano in un blu rovesciato...

La sua arte emerge dalle acque. La sua cucina da un furgone.

"Bulli" così era soprannominato il primo furgone Wolksvaghen, casa da viaggio. Ha attraversato e conquistato nella storia una sua identità autonoma e inconfondibile, grazie ad alcuni movimenti culturali e sociali che contribuirono fortemente a connotare il veicolo come il vessillo dell'indipendenza, dell'anticonformismo e del cammino verso il nuovo... Questo "Ricettario d'arte" realizzato con l'artista Allegra Betti van der Noot rimarrà come una testimonianza indelebile nella storia dell'arte contemporanea.


© Andrej Mussa

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