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biblioteca - "Finché brucia la neve" Antonio Lorenzo Falbo

Finché brucia la neve ; questo il titolo del primo romanzo di Antonio Lorenzo Falbo, editore Curcio 2014. Titolo che sembra evocare poeticamente la famosa “epoche” di Husserl, sospensione di una sofferenza mai sopita, che lungo il tragitto del romanzo, accompagna i protagonisti: lei educatrice in una casa di ricovero per malati "mentali ", lui giovane schizofrenico. Il loro incontro dará vita a diversi avvenimenti, che sfoceranno anche nel giallo. Il racconto si snoda attraverso un linguaggio che appare casuale, imprevisto, mostrando la sofferenza senza cercare di sconvolgere il lettore, come qualcuno che improvvisamente passa davanti alla tua vita per raccontare una storia. I personaggi sono in realtà un insieme di luci ed ombre, come lo sono i loro rapporti; sfumature semantiche mai ridotte allo stremo nonostante l'habitat del romanzo. Uomini e donne come essi sono e non sono come gli schemi precostituiti vorrebbero che fossero. L'autore evidenzia la loro sofferenza attraverso gli intricati sentieri della loro confusione esistenziale. Noi lettori, alla finestra, facciamo nostro il loro disagio, quella neve che brucia senza sciogliersi o diventare ghiaccio ci appartiene, perché "Siamo tutti dei morti in licenza" (Lenin). C'è un altro aspetto del romanzo che mi ha molto colpito; riporto qui le parole dell'autore in un un'intervista "Aiutare qualcuno viene spesso percepito come un aspetto legato più all'altruismo o alla sensibilità umana (cosa anche vera) ma più propriamente è invece un concetto che si associa all'essere capaci "quindi di filtrare e reggere tutto il bagaglio emotivo fatto di frustrazione e spinte avverse che questo implica". L'educatore educa se stesso accogliendo in sé l'altrui disabilità attraverso la consapevolezza della sua disabilità emotiva. Lo scambio diventa quindi terapeutico per entrambi ... In questo modo il lavoro dell'educatore assume un senso, evitando l'insoddisfazione che questo oneroso impegno comporta. Scambio che nasce dagli affetti, dalla semplicità accorata, dalle relazioni che "costituiscono " ..Voci !


di Anna Palasciano

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