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Biblioteca - "Una città perfetta" Juri Di Molfetta - Illustrazioni di Francesco Frongia

Una città perfetta di Juri Di Molfetta illustrato da Francesco Frongia, racconta la vita di un ragazzo, Guido che vive in una Torino post industriale degli anni '90, si barcamena fra il suo quartiere e il bar insieme ai suoi amici fra noia e inquietudine. Nel suo quartiere però c'è una radio indipendente che Guido comincia a frequentare, lì la noia e l'inquietudine diventano rabbia, Guido si accorge che la sua città cambia ma è tutto finto, il profitto è l'unico dio di una scenografia fatta solo di cartapesta, non c'è spazio per lui e i suoi amici sempre più emarginati ai confini di quella squallida apparenza. La rabbia monta giorno dopo giorno e Guido e i suoi amici finiscono in un baratro che lo stesso Guido racconterà anni dopo rivivendo con dolore quanto gli è successo, lucidamente, senza nascondere nulla, attraversando la sua storia con parole che testimoniano la sua sofferenza ma anche il suo amore nei confronti di quella città che lui avrebbe voluto "perfetta". "Quello che so è che le cose vere non finiscono mai. Quando con qualcuno hai condiviso qualcosa di importante. Non è che se distruggono il luogo dove l'hai vissuta questa cosa smette di esistere per diventare qualcosa di diverso. Saremo sempre noi con le nostre idee, la nostra rabbia e la nostra passione, quelli che siamo". L'utopia è dentro di noi, sembra suggerire questa suggestiva frase di Guido, tutto si può togliere anche il luogo di appartenenza, perché in fondo l'unica "appartenenza " che conta veramente è il luogo della nostra passione, del nostro esserci. Atlantide la mitica città di Platone, l'utopia per eccellenza, che gli antichi greci pensavano fosse sprofondata negli abissi dell'Atlantico, è solo un'allegoria di ciò che ci potrebbe essere dentro di noi, la bellezza e la passione, se solo avessimo la forza di farle emergere. L'autore di questa bellissima storia riesce così a coniugare le varie sottoculture metropolitane, oggi più rilevanti che mai, dal punto di vista politico e sociale con gli aspetti più umani che le contraddistinguono. Mi piace concludere con il titolo di una famosa canzone di Francesco De Gregori "la storia siamo noi "... se la passione di "essere" conserviamo.


di Anna Palasciano

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