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Luoghi – Tevere Art Gallery




Come nasce l’idea di Tevere Art Gallery?

Sono stampatore da 30 anni, specializzato nel bianco e nero, mentre mio figlio è un pianista; abbiamo preso ad esempio l’esperienza di Ansel Adams, che amava il connubio tra la fotografia e la musica. Anch'io personalmente ritengo che il negativo fotografico sia un po’ come lo spartito, è tutto stabilito, ma dopo si può aggiungere la propria interpretazione. In linea con questo pensiero abbiamo creato la nostra realtà unendo le vocazioni nella gestione di uno spazio per accogliere diverse realtà artistiche. Infatti mio figlio Thomas si occupa dell’aspetto strettamente musicale, mia moglie si occupa di grafica e comunicazione e degli aspetti organizzativi, io gestisco la parte artistica, in particolare mi occupo sempre più di arte e meno di fotografia in quanto al momento credo che quest’ultima sia molto inflazionata. Infatti, poco più di un anno fa, fondiamo a Roma la TAG.


Qual è la mission di Tevere Art Gallery?

Inizialmente era quella di mantenere viva l’arte della camera oscura, oggi la missione della TAG è farci divertire … che valga per noi come per tutti coloro che interagiscono con essa. Lavoriamo, quindi, per cercare di creare fermento coinvolgendo diverse personalità artistiche.


Parlateci dei progetti che vi hanno dato maggiori soddisfazioni …

Beh, al momento è “Il cadavere squisito” che, paradossalmente, è un evento che non accoglie artisti già famosi ma che da spazio a chiunque si proponga con i propri lavori per esporli al TAG per un fine settimana; c’è l’obbligo di presenza da parte degli artisti così da creare una condivisione. L’evento è curato da Virginia Zeqireya. Il nome “cadavere squisito” è tratto dal gioco surrealista in cui i partecipanti componevano una frase senza senso, ognuno metteva una parola, un po’ come avviene con gli artisti che, proponendosi ognuno con la propria opera, insieme, nonostante le dovute differenze, in ogni caso creano una realtà collettiva più allargata anche se senza senso compiuto. Inoltre il pubblico fruitore dovrà votare la migliore opera. La stampa ha affermato che una realtà del genere in Italia non era mai esistita prima d’ora.


Tevere Art Gallery nel futuro …

Sul futuro attualmente sono leggermente ottimista; credo nella nostra gestione ed ciò che stiamo facendo.



di Annarita Borrelli e Salvatore Cammilleri



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