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Biblioteca - "Italia" Fabio Massimo Franceschelli


Una metafora surreale sull'Italia, un paese che è ormai indifferente alla sua inevitabile rovina. Diciasette lettere di cassa integrazione, (più una giustificata di licenziamento) devono essere recapitate ai rispettivi destinatari. Una girandola di avvenimenti in un grande centro commerciale di una città del sud. Centro commerciale che il nostro autore, con un forte significato simbolico ridefinisce Cattedrale, qui i destini dei personaggi troveranno il loro compimento. Un direttore succube dei poteri mafiosi, alcuni manager insensibili alle sofferenze dei lavoratori, un anziano Don Giovanni ossessionato dal sesso, una giovane donna frustrata da un lavoro indegno, un sindacalista travolto dagli eventi, una guardia giurata, un dinamitardo ossessionato dall’11 settembre. Ma è ad Italia, un'oscura vecchina , affondata nel proprio atavico ed immaginifico dialetto, che il nostro autore affida l'unica possibilità di salvezza. La sua semplicità, la sua voglia di scrollarsi di dosso tutte le impalcature di questa nostra ossessionante contemporaneità la stacca da tutti gli altri protagonisti del romanzo. Un romanzo che mescola con maestria tutti i generi letterari, fino alle suggestioni del cinema americano e d'autore. Il ritmo del racconto è molto espressivo e brillante e lascia il lettore senza fiato, passa dall'esterno all'interno, dall'aperto al chiuso, attraverso un linguaggio che oserei definire filmico. Questo romanzo ci pone davanti lo specchio del nostro confuso paese, indicandoci infine, forse, una possibilità.


di Anna Palasciano

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