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Intervistare l'arte - Andrea Bianconi


Da pittore a scultore e performer … raccontaci la storia di questa evoluzione …

L’evoluzione è continua, non separo la pittura, dalla scultura, dal disegno, dalla performance. Tutto è in continua relazione, tutto mi aiuta a fare nuove domande, a cercare nuovi mondi. Certo all’inizio, più di dieci anni fa, facevo solo sculture, e prima dipingevo solo, ma poi con il tempo scopri che vuoi scoprire ancora di più, e quindi ti dimentichi della pittura, della scultura, del disegno, tutto diventa un tutt ‘uno o un tutto …mi piace la parola tutto.


Andrea Bianconi e la scultura … parlacene …

Cerco, colleziono, raccolgo, accumulo, custodisco, separo, divido, suddivido, lego, annodo, ingabbio, proteggo, nascondo, taglio, libero, coloro, moltiplico.


Andrea Bianconi e l’art performance, parlaci di questo rapporto.

E’ il rapporto tra me e me stesso, tra l’altro e me stesso, l’altro inteso, come l’altro io, come te, come l’altra cultura, come l’altro mondo, come l’altro pianeta. L’altro è fondamentale perché la performance esista. Nella performance Fantastic Planet, del 2016 ripetevo all’infinito le parole Fantastic Planet, come se volessi chiedermi se questo Fantastic Planet esiste e dove si trova. Esiste? Nella performance Trap for the Minds, del 2011, ero di fronte ad uno specchio e indossavo, sovrapponendole maschere di carta. Come mi vedo? Come gli altri mi vedono? <