ETTORE PINELLI
Basement Project Room arte contemporanea COME OUT AND PLAY a cura di Alessandro Di Gregorio 22 ottobre – 26 novembre 2016 Imitazione, adattamento, opposizione. Gli scontri tra primati, la lotta e le relazioni sociali sono le risultanti di due processi fondamentali di avvicinamento e di distanziamento che, instaurati reciprocamente ed orientati verso la conformità, danno origine a relazioni di associazione, di collegamento, e talvolta a relazioni di isolamento, di indipendenza. In questi combattimenti si palesa, in verità, una frattura tra il soggettivismo e la strenua difesa del valore della libertà, del territorio, intesa come salvaguardia dell’individuo e delle sue potenzialità. Particolari aspetti dualistici contraddistinguono i comportamenti riconosciuti come base fondamentale alle strutture e ai vari modelli culturali: maschio-femmina, puro-impuro, natura-cultura. Ettore Pinelli sviluppa una vasta indagine sulle costanti interdipendenze, sia in riferimento alla struttura oppositiva dello scontro/conversazione tra primati, sia, largamente, in riferimento ai contenuti di questa o quella coppia fronteggianti. Il divenire avviene dunque fra opposti e mediante la privazione di uno di essi: questo passaggio si compie dalla potenza all’atto attraverso un meccanismo di trasformazione. A questa nuova prospettiva estetica, si aggiunge una ulteriore concezione del segno che viene modificato, rielaborato, e ricombinato in una nuova pratica di ricerca già elaborata nella serie precedente Altre tipologie di relazione dello stesso Ettore Pinelli. Troppa poca libertà porta al ristagno e troppa libertà porta al caos. Non è dato sapere l’esito finale degli scontri a cui assisteremo ma, dalla conoscenza del comportamento di uno dei soggetti in lotta, è possibile desumere il comportamento corrispondente dell’altro. La nozione di relazione sociale coincide, di fatto e per larga parte, con quella di interazione sociale: lo scontro, che altro non è che una forma aggressiva di incontro, pone interrogativi, accompagna ipotesi che si confrontano con l’assenza di elementi che possono aiutare a capire quale sia il contesto in cui avviene l’azione: movimenti orizzontali e verticali responsabili di processi di territorializzazione e deterritorializzazione. L’incontro/scontro definisce nuovi domini o riconferma vecchie stabilità: la lotta è la più appariscente e la più frequente delle situazioni limite e, a ben vedere, ogni lotta si annida nella presa di coscienza, nella violazione, nella scelta, nella decisione, nell’atto. Tutto si dà nella forma della lotta, al di là della vittoria o della sconfitta. Come out and play, pertanto, evidenzia la costanza e l’ineluttabilità dello scontro che si manifesta nello sforzo di “tenere assieme” gli opposti e nell’intento di distaccare entrambi i soggetti: emerge la tensione tra le esigenze di un singolo e le pressioni del gruppo sociale, la violenza della tradizione e la volontà di innovazione, tra la viscosità dell’eterna infanzia e la responsabilità decisiva dell’adulto, mentre il caso irrompe come una forza sconvolgente che si oppone alla normale e per lo più pacifica successione delle cause e degli effetti. Come nella nostra esistenza.
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