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Intervistare l’Arte - Pamela Ferri


Pamela Ferri, perché l’arte?

Perché toglie senso a tutto ciò a cui noi, comuni mortali, diamo un senso… non è andare solo oltre le apparenze; mi spiego meglio: è come dare al diamante la sua visione intera e integra perché quando lo si modella, noi pensiamo di renderlo bello, di dargli un senso. Non è proprio così perché alla struttura del diamante modifichiamo i codici primari Dentro la sua Matrice d’origine e non ne vediamo che quello modellato. Ecco, per me l’Arte è il modo di ri-portare a grezzo il diamante, cercando di riparare i codici che si sono distorti o danneggiati.


Pamela Ferri e la pittura …

Si, la pittura o meglio: “Pittura strutturale”… non è ne una trovata ne un gioco di parole. Ho iniziato da circa due anni ad usare al posto del pennarello, la pittura… mi ero sempre rifiutata per motivi personali; poi magicamente ho detto di si ad un lavoro che dovevo fare insieme ad altri artisti a Selinunte. L’invito a partecipare a questo cantiere artistico (il primo per me) mi era stato fatto da Luigi Prestinenza Puglisi…così al volo…come sempre mi accade. Per me, queste cose non sono mai casuali, perché tutto accade nel momento giusto quando dentro si è pronti…è così son partita con la sperimentazione della ricerca della MatriceMater azzardando con la pittura…e mi è piaciuto molto, tanto da continuare a potenziarla tutt’oggi. L’ho chiamata “pittura strutturale” perché da essa prendono forma le mie installazioni volanti e mi sono accorta nel tempo, che era il tassello mancante delle mie intuizioni progettuali, viaggianti sempre in parallelo a tutto ciò che faccio e realizzo.


Pamela Ferri e le installazioni …

Mi piace molto decollare in aria con il pe