La stagione 2017/2018 di Teatro i indagherà, attraverso gli spettacoli proposti e le produzioni realizzate, come diverse forme di rappresentazione – scrittura di scena, drammaturgia italiana e straniera, riscrittura, autorialità, teatro di regia, multidisciplinarietà dei linguaggi, per citarne alcune – rispecchino, oggi in particolare, il tentativo di tradurre, attraverso un atto artistico, la complessità del reale. A partire da istanze individuali e collettive, attingendo dai classici come dalla contemporaneità, storie e linguaggi differenti possono, nella loro complessità, contribuire a disegnare una nuova mappa del mondo in cui viviamo?
In un momento storico in cui il confronto tra culture (etnie, razze, religioni...) è tema di attualità e di cronaca, nonché motore di conflitti che ancora fatichiamo a comprendere – e che certo non riusciamo a risolvere – l'arte si presta ad essere chiave interpretativa di una possibile "traduzione" della realtà?
Teatro i tenta di rispondere a queste domande, da una parte ancorandole alla contemporaneità, dall'altra indagando le forme artistiche con cui, proprio oggi, questa contemporaneità viene interpretata, alla ricerca di un alfabeto comune, se non universale, che permetta un dialogo tra diversità.
La nuova stagione si presenta quindi ricca di suggestioni, a partire dalle produzione a marchio artistico Teatro i: Tu es libre di Francesca Garolla con la regia di Renzo Martinelli, una sconcertante riflessione sulla libertà di scegliere anche qualcosa di molto distante dalla nostra etica o dalla nostra morale, e, dopo il grande successo dello scorso anno, Erodiàs di Giovanni Testori, regia di Renzo Martinelli, con Federica Fracassi, fresca vincitrice del premio Franco Enriquez per la sua interpretazione in questo spettacolo.
Teatro i si impegna producendo anche progetti di compagnie già formate, come per Tropicana di Frigoproduzioni, coprodotto con l’Associazione Culturale Gli Scarti, e nel caso delle due nuove stanze dell’ambizioso progetto Heartbreak Hotel del collettivo snaporaz. Teatro i decide inoltre di accompagnare il percorso Si stava meglio della giovane compagnia Coperte Strette producendo il nuovo lavoro Nostra Medea, la storia di una Medea contemporanea costretta a lasciare la propria terra.
Numerose e interessanti le ospitalità: torna a Teatro i Fanny & Alexander con To be or not to be Roger Bernat, conferenza spettacolo sulla figura di Amleto, in cui l’ingombrante personaggio inesorabilmente ingloba il relatore. L’incontro con un’altra personalità, quasi mitica, è al centro di Giuseppe Verdi a Napoli di Antonio Tarantino, in cui si racconta l’incontro tra il grande musicista e il suo librettista Salvatore Cammarano.
Il disorientamento è il tema di A porte chiuse, Dentro l’anima che cuoce, uno spettacolo di Andrea Adriatico prodotto da Teatri di Vita e ispirato a Jean-Paul Sartre, e di Delirio bizzarro, della compagnia Carullo-Minasi, in cui i protagonisti sono un malato mentale e una donna “sana”. In entrambi i casi il confine tra i vivi e i morti, tra i malati e i sani, è labile: lo spettatore è “perso”, senza i punti d’orientamento abituali. Ritroviamo lo stesso cortocircuito in Solaris, il capolavoro di fantascienza di Stanislaw Lem portato al cinema da Andrej Tarkovskij, a Teatro i con l’adattamento di Fabrizio Sinisi e la regia di Paolo Bignamini: la terra è lontana e l’astronauta deve confrontarsi con visioni, ricordi, fantasmi, che appaiono più reali della realtà.
Trainspotting di Irvin Welsh, nella versione di Wajdi Mouawad, tradotto da Emanuele Aldrovandi, è in stagione con la regia di Sandro Mabellini, al centro della pièce la vita di quattro outsider che costringono il pubblico a farsi domande scomode su questa società. La scelta tra un’esistenza senza emozioni e la morte a causa di una vita pericolosa (“Scegli la vita” è la famosa frase con cui inizia Trainspotting, citando una campagna antidroga degli anni 90) è anche al centro di Tristezza & Malinconia o il più solo solissimo George di tutti tutti i tempi di Bonn Park prodotto dalla Compagnia Barletti/Waas nell’ambito di Fabulamundi: George, il protagonista della surreale pièce, è una tartaruga delle Galapagos, l’ultima della specie, il cui unico desiderio è farla finita.
La riflessione sul senso della creazione artistica è una costante della stagione ed è al centro anche della nuova produzione di Alma Rosé: Ricettario per un noir, una caustica riflessione sul ruolo dell’artista, spesso prigioniero delle mode del mercato. Alma Rosé incontrerà per la prima volta il pubblico di Teatro i a settembre, proponendo lo spettacolo Playlist: un racconto su Milano che ben si adatta allo spirito e all’atmosfera di Città Balena.
La stagione di Teatro i, come ormai è consuetudine, inizia e si conclude con Città Balena, il teatro che fagocita la città: spettacoli realizzati in spazi non teatrali, accostamenti inediti e incontri inaspettati. Città Balena è realizzata con il contributo di Fondazione Cariplo.
Si segnala, inoltre, che Teatro i rappresenta uno dei tre partner italiani di Fabulamundi. Playwriting Europe: un progetto di cooperazione che vede coinvolti teatri, festival e organizzazioni culturali di 10 nazioni europee, con lo scopo di sostenere, promuovere e divulgare la drammaturgia contemporanea. Lungo tutta la stagione molte saranno le proposte: laboratori, letture, produzioni e meeting internazionali.
INFO – Teatro ivia Gaudenzio Ferrari, 11 – Milanotel. 02/8323156 – 366/3700770biglietteria@teatroi.org – www.teatroi.org