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“ALL’ITALIA” IL NUOVO DISCO DI MASSIMO PRIVIERO


In “All’Italia” Priviero fotografa storie scandite lungo la nostra strada comune dal Novecento fino ai giorni nostri. Un viaggio italiano vissuto fino in fondo, a volte con commozione ed altre con dolcezza, attraverso linguaggi ed approcci musicali diversi che tuttavia conservano una precisa ed uniforme sonorità acustica a sostegno di un’importante cifra letteraria. Si partirà da un pezzo d’Italia per dipanarsi in altri angoli di mondo o del nostro stesso paese e si conserverà sempre il tratto che accomuna tutte le storie che è nel grande amore verso gente sentita più cara proprio quando decide di mettere in gioco la propria esistenza. Cambiamento dunque. Con forza e con coraggio. Canzoni con dentro una speciale epica di fondo, che scavano tra ieri e oggi.

In occasione dell'uscita del nuovo album, Massimo sta preparando inoltre un giro di presentazione nei negozi di dischi, con annessa esibizione dal vivo. Sarà una sorta di tour gratuito nominato “Salvate il soldato disco”, (collegato alla precedente iniziativa pubblicata sul sito ufficiale dove venne indetto un referendum che invitava le persone a votare il loro negozio di fiducia), che avrà l’obiettivo di valorizzare i negozi tradizionali come luoghi di incontro, di scambio e diffusione della musica.


Dopo il successo della data milanese del 26 ottobre 2014, Priviero torna il 15 ottobre all’Alcatraz di Milano per un concerto-evento che porterà in scena il nuovo disco. Prevendite su Ticketone, Vivaticket e prenotabili anche sul sito ufficiale dell’artista www.priviero.com .


"L'unico rocker italiano che vale i migliori americani” (Rolling Stone USA)


“La più bella voce del rock d'autore in Italia” (Buscadero)


“Priviero ha la rarissima dote di mantenersi sempre in equilibrio tra indole poetica e rock d’autore” (Fegiz - Corriere)


“La grandezza di Massimo è fatta di grande talento e di coerenza” (Cotto - Virgin)


“Una vera voce storica e vera del nostro paese in musica” (Vites - Sussidiario)


“Massimo ha una poetica degna dei migliori singer americani” (Marcoccia - Rockstar)



TRACK BY TRACK


VILLA REGINA: Da questi inizi prende il via il viaggio nella seconda decade degli anni venti. Dentro questa storia di figli d’Italia che migrano oltreoceano per cercare lavoro e che è già fenomeno di massa. La forza e la determinazione di questa gente li porterà a trasformare terre improduttive in piccole città operose circondate da terreni resi fertili da lavoro immane. Piccole città, tra cui la stessa Villa Regina, ancora oggi testimoni del coraggio di questi uomini.


AQUITANIA: Un giovane parte verso la Francia Sud Occidentale per spendere la propria vita di contadino. Viene da un mondo in cui anche la possibilità di imparare a scrivere e a leggere, durante l’infanzia, non era data. Per questa ragione, cerca aiuto per poter comunicare il suo amore alla giovane donna che non è potuta partire con lui. Dalla quale vuole tornare. Perché la sua vita è rimasta idealmente in una valle del Trentino da dove è partito e dove alla fine riuscirà a tornare per bussare alla porta di chi lo ha aspettato.


FIUME: Un uomo ritorna, ormai anziano, nel pezzo di terra istriano che da bambino aveva dovuto lasciare insieme alla madre. Quanto era avvenuto in quelle terre negli anni della sua infanzia è ben noto. Suo padre non era riuscito ad andarsene in tempo, in difesa ostinata di una piccola attività con la quale dava da vivere alla moglie e al figlio. E la vita di chi all’epoca visse sfollato in Italia fu difficile. Anche per una sorta di diffidenza, diciamo di tipo storico e politico, che spesso circondava questi esuli italiani. Una frase del padre accompagnerà quest’uomo per tutta la sua vita, ritornando anche nel momento in cui, dopo tanto tempo, egli decide di tornare là dove era partito.


CIELO BLU: Un figlio dei fiori lascia la città in cerca di un nuovo approccio con l’esistenza e con la natura. Sale una montagna e vive in una baita da dove guarda il mondo spesso con distacco che diventa diffidenza e disprezzo per chi talvolta decide di salire fin da lui senza comprendere cos’è una scelta di vita vissuta fino in fondo. Il cielo blu è il bisogno di solitudine vissuto nella sua cifra migliore e quasi autosufficiente rispetto alla nostra civiltà. Senza alcun desiderio di tornare ai ritmi del nostro tempo ma avendo sposato fino in fondo il proprio nuovo posto ai margini del mondo.


FRIULI '76: Un ragazzo ha vissuto il dramma di un terremoto che ha spazzato via la sua famiglia, insieme al proprio paese. La forza tuttavia non lo ha abbandonato e lo ha spinto a ricominciare altrove la sua esistenza. Allo stesso modo, non può dimenticare. E rivive nel ricordo, ad ogni inizio di maggio, quanto la natura ed il destino possono essere stati e possono essere crudeli anche nei confronti di giovani innocenti. Ha costruito la sua storia ed ha provato ad essere semplicemente un uomo giusto. Vivendo anche in nome di chi, un giorno, aveva visto spazzata via la propria vita.


BERLINO: Negli anni ottanta tanti giovani dirigevano il loro destino verso altre città europee soprattutto per cercar lavoro nei ristoranti italiani. Così questo ragazzo negli anni che precedevano la caduta del muro. Berlino all’epoca è città meravigliosa ma assai difficile da sopportare per chi a malincuore ha lasciato l’orizzonte sicuro della propria famiglia, dei propri amici e del proprio bar. Apparentemente disincantato rispetto a quanto sta per accadere, disilluso sulla bellezza del proprio destino, deciso a tornare nel piccolo paese da dove qualche anno prima è partito.


ALBA NUOVA: Un ragazzo decide, oggi, di andarsene via. Senza alcuna certezza. Solo. Pure con la rabbia di chi non vede riconosciuto il proprio desiderio di costruire una vita attraverso il proprio studio e il proprio sacrificio. Tuttavia, lo fa con la leggerezza di un giovane che considera di avere in mano il proprio destino. Dunque parte. Incazzato, innamorato, disilluso rispetto alle opportunità che non gli sono state date fino ad oggi ma allo stesso modo deciso a giocarsi le sue carte. Sapendo che, non farlo, significherebbe probabilmente far morire la propria giovane anima giorno dopo giorno.


RINASCIMENTO: Un salto dentro ai giorni nostri. L’andamento “irish” della canzone accompagna il modo rabbioso ma anche positivo con cui il protagonista si guarda intorno. L’amarezza nel constatare come è il nostro paese oggi. La luce che sboccia, anche se solo alla fine, induce tuttavia al desiderio che ancora oggi si possa intervenire per provare a spingere la vita e pure il nostro tempo verso un cambiamento positivo. Anche se non abbiamo certezze il cammino va fatto. Perché, anche solo nel provare a dirigerlo, può esserci il senso migliore di un’esistenza.


MOZAMBICO: Un medico volontario. Partito quasi per caso verso un’esperienza che, specie negli ultimi decenni, ha caratterizzato molti italiani impegnati profondamente in associazioni di volontariato che sono spesso tra le migliori del mondo. Immagina di comunicare con un amico che conduce la propria esistenza in modo diciamo più “normale” rispetto a lui. La sua scelta, all’inizio assai complicata, si è viceversa rapidamente rivelata irrinunciabile. Soprattutto, al di là di luoghi comuni e di difficoltà immaginabili, essa è assolutamente felice nella scoperta di quanto valore può esserci dentro l’acquisizione degli essenziali valori umani.


LONDON: E’ una canzone contemporanea e felice. Dove un ragazzo parte per Londra conservando l’amore che lo lega a chi invece rimane. Col desiderio e la certezza che questo amore può sopravvivere al cambiamento di vita. Chissà, forse perché l’odierna possibilità di muoversi rende ogni orizzonte molto più vicino di ieri. Dunque, si può magari partire anche con leggerezza di sentimenti e con entusiasmo. Per provare a modellare la propria vita in una direzione che si ritiene più giusta. Per scoprire nuove opportunità. Senza che per questo un amore vero sia destinato a finire ma, anzi, aspettandolo il prima possibile allo scalo dell’aeroporto.


BATACLAN: E’ una ipotetica mail che Valeria Solesin, giovane vittima innocente al Bataclan, scrive alla madre. Nulla della canzone è triste. Viceversa, c’è l’infinita tenerezza tra una madre e una figlia che fa un rapido quadro della propria giornata a Parigi. Nessun attentato è ancora compiuto, nessuna tragedia che il destino può far trovare dietro ad un angolo nel tempo che viviamo oggi, è ancora accaduta. Solo la dolcezza di chi si rivolge verso la propria mamma sorridendo ed evocando la propria infanzia ed il proprio legame. Infanzia di ieri che è diventata la vita adulta di una giovane donna italiana in una grande città europea.


ABBI CURA: Qualunque sia la tua scelta di vita e qualunque sia il cambiamento che decidi di abbracciare, la prima cosa che mi verrebbe sempre da dire, in termini di augurio, è quella di provare ad aver cura di se stessi e forse ancor più della gente che ci è vicina. Abbi cura di chi sta al mondo forse nel modo migliore, abbi cura di chi decide di mettersi in gioco. Abbi cura anche della sofferenza che incontri e che dovrai superare. Abbi cura del tuo tempo che passa e decidi che vale ancora la pena ripartire, anche con qualche ferita da mettere a posto. Abbi cura del tuo sogno che ti spinge avanti. Non esiste un momento in cui è giusto che abbia fine.


BASSO PIAVE: Nel novembre del 1966, giusto nella terra da dove io vengo e dove ero bimbo, l’alluvione e ancor più le mareggiate provocarono la perdita di terreni non più coltivabili, la distruzione totale di allevamenti e la fine di alcune vite. Molte più vite di quelle che fisicamente andarono perdute, finirono come possibilità d’esistenza per come essa era stata conosciuta fino a quel momento. Il mondo contadino veniva spazzato via ed eventi come quello che lì avvenne ne precipitarono i tempi. Così, un uomo emigrava verso la città e verso un nuovo lavoro. In questo caso, in una fabbrica d’automobili. Tuttavia portandosi nel cuore l’idea che in ogni caso, un giorno, il cerchio di una vita si dovesse chiudere ritornando là dove si era partiti.



Pubblicazione: 15 settembre 2017

Etichetta: Moletto/MPC

Distribuzione: Self

Distribuzione digitale: Italy Digital Music


Nato all’inizio dei ’60 sul litorale veneziano, Massimo Priviero vive e cresce a Jesolo. Da adolescente fonda band di rock, di folk e di blues. Ama Dylan, Young, e Springsteen e talvolta condisce i vagabondaggi giovanili in città d’Europa con veri e propri show da busker. In questi anni nascono le prime canzoni in cerca di quella fusione tra rock d’autore e poesia che in seguito caratterizzerà la sua produzione. Trasferitosi a Milano dopo aver firmato per Warner Music, alla fine del 1988 pubblica con successo l’esordio di “San Valentino”.

Nel 1990 esce “Nessuna Resa Mai”, album magico la cui titletrack diventa una sorta di manifesto esistenziale e che viene pubblicato in numerosi paesi europei avvalendosi della prestigiosa produzione di “Little” Steven Van Zandt, leggendario chitarrista e coproduttore dei grandi album di Springsteen. Priviero, impegnato in questi anni su vari fronti "sociali", è anche l’artista italiano testimonial di “Sos Racisme”. La più importante rivista americana del settore lo definisce come “l’unico rocker italiano che se la gioca alla pari coi migliori d’oltreoceano” tuttavia, l’indole poco incline al compromesso e lo spirito libero lo fanno spesso entrare in contrasto con lo show business delle multinazionali. Nel 1992 pubblica “Rock in Italia”, che esce anche in Giappone, a cui fanno seguito nel ’94 e nel ’98 rispettivamente “Non Mollare” e “Priviero”. Il viaggio prosegue in equilibrio tra le due anime dell’artista, quella che definiremo più “rock d’autore” e quella più da “storyteller”.

Nel 2000 è la volta di “Poetika”, nel 2003 di “Testimone” e nel 2006 di “Dolce Resistenza”, album di grandi riscontri e di elevata maturità artistica. Seguirà il particolarissimo è “Rock and Poems”, 2007, dove vengono riletti i grandi classici dei ’60-’70. Sarà il primo dei tre album che gli faranno vincere il referendum come disco dell’anno della principale rivista musicale italiana del settore. Nel 2009 esce l’antologia “Sulla Strada”, pubblicata anche in Germania, in Austria e in Svizzera.

Nella primavera del 2010 esce l’atteso primo live ufficiale con DVD intitolato “Rolling Live”. L’album, oltre a comparire per alcune settimane nelle zone alte delle classifiche ufficiali di vendita, è contemporaneo all’uscita di un libro/biografia scritto dal giornalista Matteo Strukul, che avrà due successive ristampe e che avrà come titolo “Nessuna Resa Mai. La strada, il rock e la poesia di Massimo Priviero”.

In seguito Massimo, che tra l’altro è laureato in Storia Contemporanea, mette anche in scena spettacoli di musica e teatro civile tra i quali ricordiamo, pubblicato in CD nel gennaio 2012 a seguito di un tour importante, "Storie dell'Altra Italia", firmato insieme ai Gang e allo scrittore e performer Daniele Biacchessi.

A fine maggio 2012 esce “Folkrock” realizzato con il violinista Michele Gazich, un viaggio acustico che rivisita e reinventa canzoni immortali. Numerosi in questi anni i riconoscimenti della critica (tra i tanti citiamo il Premio Lunezia e il premio Erriquez), per quanto siano spesso tenuti lontani da chi continua a definirsi un “solitario menestrello di strada”.

Nel settembre del 2013 esce “Ali di Libertà”, un album di inediti che chiude il lungo tour in Italia e non solo con un memorabile concerto all'Alcatraz di Milano, registrato e pubblicato nel successivo album “Massimo”, doppio cd + dvd live arricchito da 3 inediti, edito nell’autunno del 2015. Numerosi in tutti questi anni sono stati i live sempre caratterizzati da grande energia unita a forte impatto poetico ed emozionale e anzi, lungo la strada, vien da dire che proprio il live risulta essere la dimensione più importante e più vera dell’artista.

Arriviamo dunque ai giorni nostri e al concept “All’Italia”, in uscita per settembre 2017. Un album acustico, di grande tasso poetico che scorre felice intorno al tema della migrazione italiana vissuta tra ieri e oggi. Un tema, va da sé, di grandissima attualità che scava dentro storie italiane che hanno come denominatore comune la forza e il coraggio dei suoi protagonisti. Storie scritte, suonate e cantate da Massimo con speciale sensibilità e condivisione esistenziale.


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