Francesco Toris, Il Nuovo Mondo
La scultura è stata realizzata tra il 1899 e il 1905, da Francesco Toris, giovane carabiniere che all'età di 33 anni fu internato nel Manicomio Regio di Collegno. Durante questo periodo di solitudine, egli incominciò a scolpire vari oggetti. L'opera è stata ricavata intagliando figure umane, idoli, animali immaginari, fiori, lettere, numeri nell'osso di bovino. L'uso di questo materiale rimanda ad un significato di morte.
CA.O.S.
CA.MOUFLAGE O.LTRE S.VELAMENTO
6 febbraio 13 marzo 2018
La rassegna CA.O.S indaga sulle espressioni artistiche di una delle più impalpabili dimensioni della transitorietà: il bisogno di rigenerarsi.
Questo ricominciare da zero, abolendo il tempo trascorso, richiede una metamorfosi,
una trasformazione veicolata dalla confusione delle forme ossia dal CAOS.
Tradizionalmente questa transizione avviene nel mese di febbraio, ultimo mese dell’anno in epoca romana, periodo prescelto per la rassegna.
Una volta metabolizzata l’idea dell’anno nuovo, nasce quella di riprendere il tempo al suo inizio, quando dal CAOS si genera un nuovo ordine. Il periodo che ne segue, guidato dall’idea del rinnovamento del cosmo, viene vissuto attraverso il capovolgimento dell’ordine sociale e morale da cui nasce l’idea stessa del Carnevale.
Incidentalmente anche la commemorazione del rogo di Giordano Bruno, personalità tra le più eversive della storia della Roma cinquecentesca, ha luogo nel mese di febbraio.
Il titolo CA.O.S. Camouflage Oltre Svelamento viene inteso quindi con un’interpretazione molto estensiva:
Per quanto riguarda le performance vengono esaminati contenuti che partono dal travestimento, mascheramento, camuffamento, per aprirsi ad orizzonti nuovi e spesso imprevedibili che richiedono una liberazione dalla condizione pregressa.
Per quanto riguarda le mostre vengono prese in considerazione quelle azioni artistiche che indagano sulla ricerca di un nuovo ordine attraverso la sperimentazione formale.
Il costume, trucco e parrucco, le maschere, ma anche tendenze artistiche come astrattismo puro, trompe l’oeil o altri linguaggi che implichino l’utilizzo di pattern, che va dall’optical allo stencil, dall’imprimé su vari supporti all’incisione su rame
spesso hanno queste prerogative.
Chi fosse interessato ad organizzare una mostra o un intervento performativo all’interno della rassegna CA.O.S. Camouflage Oltre Svelamento ci può contattare da adesso.
Alcune considerazioni
La rigenerazione è un processo indispensabile per la sopravvivenza. Sicuramente quando la materia è organica questo processo ne diventa parte integrante, ossia senza rigenerazione non c’è vita.
Il concetto di rigenerazione contiene in sé il carattere della autonomia e chiusura organizzativa fornita dalle relazioni tra le componenti interne dello stesso organismo (chiamato autopoiesi dal teorico della biologia contemporanea Maturana) e il carattere della apertura verso l’esterno e della dissipazione, che è tipico degli organismi, che scambiano relazioni di energia con l’esterno fino ad un livello di saturazione che è chiamato entropia (vedi le strutture dissipative scoperte dal Premio Nobel della Chimica Ilya Prigogine). Ci sono strutture che sono solo dissipative, come, per esempio, il ciclone che vive solo ed esclusivamente di scambi di energia con l’esterno e coincide con questi scambi in un ciclo di vita ben preciso, che porta poi all’esaurimento di questi scambi e alla sua fine. Paradossalmente, però, ogni sistema vivente è contemporaneamente una struttura autopoietica e dissipativa (vedi F. Capra che, nella Rete della Vita connette la teoria di Maturana e quella di Prigogine).
L’autorigenerazione per esistere deve contenere in sé quegli elementi che la rendono struttura dissipativa, come per i cicloni, intesa come attore che si manifesta attraverso un utilizzo ipertrofico di energia. Questa essenza dissipativa, però, convive con quella conservativa. L’equilibrio tra le due consente di ottimizzare le risorse e prolungare al massimo la capacità di utilizzare pienamente gli strumenti, che l’organismo ci mette a disposizione. All’interno di questo sistema complesso, in costante trasformazione, ci sono due livelli autorigenerativi: quello che consente l’ordinaria manutenzione della struttura e quello legato alla straordinaria manutenzione. Quest’ultimo aumenta in modo ipertrofico l’utilizzo di energia, rendendo la struttura dissipativa e decretando così lo stato di caos.
Spesso, quindi, il Caos è racchiuso nello spazio temporale, all’interno del quale avviene il cambiamento di stato. La trasformazione consuma grandi quantità di energia. Essa è un processo che viene innescato quasi sempre da fattori esterni, non sempre percepiti come tali. Spesso noi non cogliamo all’esterno, in maniera trasparente, questi processi di trasformazione. Non sappiamo né in che preciso stato sia l’organismo, né a quali sviluppi può tendere. La natura maschera i propri processi come avviene un po’ per il baco da seta e il bozzolo di farfalla. E’, quindi, possibile tradurre in un’estetica artistica questa rappresentazione e questo mimetismo continuo della natura. L’espressione artistica ha un ruolo significativo nella visualizzazione creativa di questi processi. E’ uno di quei fenomeni che ci danno la netta percezione di specularità tra natura e cultura e il senso di identità che ne consegue ci fa superare con un balzo il dualismo caratteristico delle società occidentali.
Link di riferimento:
-Incipit delle Metamorfosi di Ovidio (metamorfosi_libro_I.pdf);
-Schopenhauer, Il Velo di Maya;
-La Salomé di Oscar Wilde;
-Il mito del Vaso di Pandora da Teogonia e Le opere e i giorni di Esiodo;
-Il mito di Prometeo dalla Biblioteca di Apollodoro;
-La Metempsicosi dall’Enciclopedia Italiana Treccani;
-Pier Paolo Pasolini, Petrolio, Appunto 51;
-Franz Kafka, Le Metamorfosi;
-Stile transizione Luigi XVI;
-Fritjof Capra, Il Tao della Fisica; La Rete della Vita
-D.T. Suzuki: “L'idea fondamentale del Buddhismo è di superare il mondo degli opposti, un mondo costruito dalle distinzioni intellettuali e dalla corruzione delle emozioni, e di comprendere il mondo spirituale della non-distinzione, che comporta il conseguimento di un punto di vista assoluto”;
-Louis de Broglie: “Nello spazio-tempo, tutto ciò che per ciascuno di noi costituisce il passato, il presente e il futuro è dato in blocco... Ciascun osservatore col passare del suo tempo scopre, per così dire, nuove porzioni dello spazio-tempo, che gli appaiono come aspetti successivi del mondo materiale, sebbene in realtà l'insieme degli eventi che costituiscono lo spazio-tempo esistesse già prima di essere conosciuto”;
-D.T. Suzuki scrive a proposito della scuola Kegon del buddhismo Mahāyāna: “L'idea centrale della scuola Kegon è di afferrare nella sua dinamicità l'universo, la cui caratteristica è di evolversi continuamente, di essere sempre in quella interna disposizione al movimento che è la vita”;
-S. Radhakrishnan: “Una straordinaria filosofia del dinamismo venne formulata dal Buddha duemilacinquecento anni fa... Impressionato dalla transitorietà degli oggetti, dall' incessante mutamento e trasformazione delle cose, il Buddha formulò una filosofia del mutamento. Egli riduce le sostanze, le anime, le monadi, le cose, a forze, a movimenti, a sequenze e a processi, adottando una concezione dinamica della realtà”;
-Eraclito: “Nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo”;
-L’Autopoiesi di Maturanda e Varelana;
-Antoine-Laurent Lavoisier: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”;
-Edward Lorenz: “Il battito delle ali di una farfalla in Brasile può tornare un tornado in Texsas”;
- https://www.youtube.com/watch?v=jBN-z-dPaGw
Per informazioni e comunicazioni rivolgersi a
Roberto Lucifero, Direttore Cappella Orsini Lab (3336240517)
Gaia Raccosta, Coordinatrice mostra (3477096356)