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A SANGUE FREDDO di e con Silvia Costa, con Laura Pante


Venerdì 20 aprile, ore 21.00 - due azioni

A SANGUE FREDDO di e con Silvia Costa, con Laura Pante ALLA TRACCIA un progetto di Silvia Costa e Silvia Boschiero con Laura Pante e Silvia Costa


A SANGUE FREDDO creazione Silvia Costa con Silvia Costa e Laura Pante suono Lorenzo Tomio e la collaborazione di Silvia Boschiero co-produzione Uovo Performing Arts La performance A sangue freddo trae la sua origine da una serie di immagini realizzate per un progetto fotografico di Silvia Costa e Silvia Boschiero, come una sorta di appendice temporale, nel quale il corpo immortalato si fa materia di studio di un processo di disgregazione degli strati. Dal bianco e nero si passa al colore, ci si stacca dal piano per rivolgerci a un tutto tondo. Il pubblico è chiamato a osservare come in una sala anatomica, il corpo umano nelle sue parti e nella sua morfologia. Il suo sguardo è come un bisturi tagliente e impietoso, che disseziona, penetra e sconvolge l'adesione fra interno ed esterno, fra superficie e volume, tra massa e forma. Il corpo vive, ma implora il ritorno all'inorganico. A sangue freddo nasce come appendice temporale di un progetto fotografico di Silvia Costa e Silvia Boschiero, nel quale il corpo si fa materia di studio di un processo di disgregazione degli strati. Il pubblico è chiamato a osservare il corpo umano come in una sala anatomica. Il suo sguardo è un bisturi impietoso che disseziona, penetra e sconvolge l'adesione fra interno ed esterno, massa e forma. Il corpo vive, ma implora il ritorno all'inorganico. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - ​ALLA TRACCIA lode a ciò che è stato rimosso un progetto di Silvia Costa e Silvia Boschiero con Laura Pante e Silvia Costa suoni di Beatrice Goldoni realizzazione dei costumi Laura Dondoli Alla Traccia segue A sangue freddo. Lo segue in senso cronologico ma anche processuale, come proseguimento di una pratica di ricerca che inizia dalla creazione di una composizione statica e bidimensionale, l’immagine fotografica, e che da quella si sviluppa nella dinamica di un gesto, nella tridimensionalità del corpo, nel tempo della scena. Si procede dunque all’inverso. Prima di muoversi il corpo si cristallizza, si ferma in un attimo unico, lo scatto, per diventa icona: solo dopo aver preso coscienza della struttura fissa della posa, del suo imprimersi, e restare, anche oltre il momento dell’immobilità dello scatto, il corpo si scioglie, si declina e si rivela nello scorrere aperto della scena. Se in A sangue freddo il cardine della ricerca era legata all’anatomia delle parti separate, alla successione degli strati epidermici, sovrapposti l’uno all’altro, ai primi passi di un movimento originario, in Alla Traccia la superficie si è chiusa, suturata, e ci spostiamo all’esterno del corpo, verso la composizione di un supporto dove esso possa agire, tracciare, modellare la sua ombra, la sua scia scura di presenza. C’è alla base un’idea di fabbricazione, quasi artigianale, delle posture del corpo, pezzo dopo pezzo, incastro dopo incastro. Il corpo si sposta solo dove trova sostegno, su un campo dove possa esistere, solo o in relazione ad corpi altri, estranei. Simbolici. Pesanti. Oggetti che a loro volta si imprimono, lasciano tracce, segni, marcature. In essi cerchiamo il lato grafico-meccanico (segno che lasciano attraverso la pressione sulla pelle), e il loro portato mnemonico-metaforico (trauma non rimosso). Alla traccia vuole essere un omaggio a ciò che marchia, che lascia il segno quando lo si rialza; a ciò che persiste come ombra quando lo si decolloca; a ciò che s’imprime nel tempo e sprofonda per pressione nelle cose. Silvia Costa (Treviso, 1984) Regista e performer. Nel 2007 inizia un personale lavoro di creazione per la scena. L’origine della sua ricerca parte da un’affezione all’immagine, da una volontà di discesa, là fino a dove essa conduce. I suoi lavori sono stati presentati in alcuni dei principali festival italiani e internazionali. (Festival Uovo, Milano; Es.terni Festival, Terni; Contemporanea, Prato; Festival delle Colline Torinesi; Crisalide Festival, Forlì; Operaestate, Bassano; Zoom Festival, Scandicci; Natura dei Teatri, Parma) e internazionali (Festival de la Cité Internationale, Parigi; Euro-scene, Lipsia; BIT Teatergarasjen, Bergen; Drugajanje Festival, Ljubljana). Dal 2012, in seguito ad una commissione da parte del festival UovoKids di Milano, è iniziato anche un percorso di creazione di lavori installativo-performativi dedicati all’infanzia. Dal 2006 è la collaboratrice artistica del regista Romeo Castellucci.


Selezione di ascolti - per entrambe le serate - a cura di: Electronicgirls è un'etichetta discografica indipendente dedicata alla sperimentazione elettronica con distribuzione web. Electronicgirls distribuisce gratuitamente al pubblico le sue opere realizzate in formato digitale. L'etichetta nasce a Venezia nel 2010 grazie all'incontro tra alcune compositrici di musica elettronica ed elettroacustica. L'attività prende avvio sotto forma di collettivo dedicato alla trasmissione della storia della musica elettronica al femminile, delle nuove proposte sonore e del concetto di una cultura tecnologica paritaria.

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