Mostra personale di Manuel Cossu
a cura di Rossana Calbi
dal 21 settembre al 14 ottobre 2018
inaugurazione 21 settembre ore 19.00
RIGA DRITTO, la prima mostra personale a Roma dell’artista Manuel Cossu, a cura di Rossana Calbi, inaugura il 21 settembre alla Parione9 Gallery. Non avevo scelta, avrei dovuto farcela. *
RIGA DRITTO riunisce più di trenta opere su carta, tela e legno. Il tratto di Manuel Cossu, simile a un graffio vorticoso, è deciso come il colpo delle bacchette sul rullante e ripetitivo come un pezzo di musica punk-rock. Dopo dieci anni di mostre in Italia e all’estero, Manuel dà il via a un nuovo inizio, un cambiamento che lo porta a lavorare sempre meno la tela, rendendola più essenziale, più pura e grezza.
La musica è l’inizio. I Ramones la sua ispirazione. Manuel Cossu, batterista dei The Manges, una delle più famose band punk-rock italiane, ci mostra il suo percorso artistico parallelo alla sua evoluzione musicale: la Skaletta Rock Club di La Spezia dove si rinchiudeva per scrivere musica, le amicizie ed i momenti difficili della vita, la smania per i cartoni animati.
RIGA DRITTO non è un semplice monito, ma l’espressione di un’inquietudine che si trasforma per noi in messaggio.
Un ringraziamento speciale a Federica Pantani e Massimo Zannoni per la collaborazione.
Manuel Cossu, classe 1976, batterista della più famosa band punk-rock in Italia, The Manges. Il percorso visivo dell’artista ligure coincide con la sua evoluzione musicale, le sue grafiche sono sulle copertine dei Ramones, Senzabenza, King Mastino, dei The Peawees e stampate sulle t-shirt del più importante festival del genere della Penisola: il Punk Rock Raduno. Il fotografo Jacopo Benassi dedica all’immaginario dell’artista il secondo volume della fanzine del B/Tomic. Le sue tele sono protagoniste del festival di grafica e illustrazione milanese, Filler, ed esposte a Bergamo, Bologna, Fidenza, La Spezia, Livorno e Torino, e in Europa, ad Aquisgrana, Bonn, Ginevra e Rotterdam.
* John Fante, 1933. Un anno terribile, Einaudi, Torino, 2008
In un percorso che va da Dee Dee Ramone ai cartoons, Manuel Cossu dispiega i suoi animali feriti trasformati in icone. La ferita è il suo stesso disegno, la ferita è l’unico vero tema di RIGA DRITTO, la sua prima personale romana.
Una sorta di cerchio che si chiude. L’icona della musica, il primo punto fisso, la prima pietra su cui costruire tutto il resto e poi i ricordi del tubo catodico, che faceva scorrere le immagini diventate simboli da rappresentare senza tridimensionalità in un tratto che ha una capacità rappresentativa immediata e che usa le figure per raccontare la relazione tra il pensiero e il mondo esterno.
Carta, tela e legno per i graffi dritti e vorticosi dell’artista spezzino in una mostra che racconta un percorso che va dall’ossessione alla liberazione. Al centro: ciò che ha fatto diventare Manuel Cossu un artista, i Ramones, che mediano e che trasformano tutto il resto. I Ramones sono la chiave di lettura per interpretare una cifra stilistica con un tratto che confonde e disturba in una ripetizione cromatica che ricorda quegli stramaledetti tre accordi. E poi la tela si spoglia sempre di più, libera da ogni base preparatoria, l’unica attenzione è sulle figure che diventano lo stigma. Il tratto si caratterizza sempre più ma si confonde, si piega su stesso per liberarsi nell’unico modo possibile: una ricerca di pulizia che elimina tutti gli orpelli giovanili e usa le figure conosciute per distruggerle in quello che è per l’artista l’unico modo per uscirne vivo.
Rossana Calbi
Ci sono giocatori di calcio molto bravi e poi… Maradona! Caro Manuel, il tuo lavoro viene dalle viscere, passando attraverso il cuore. È davvero cresciuto e sta ancora crescendo. Tempo fa volevo scriverti per parlare con te proprio del tuo lavoro, che vedevo ancorato a un mondo a cui sei ed eri molto legato; non so cosa mi abbia frenato, forse non volevo fare il ganzo! O, come dici tu a volte, il gallo! Noi di fenomeni a parole ne abbiamo visti tanti in questi anni, vero? Ahahah, sono tutti fenomeni, ho visto diventare fotografi decine di persone così… d’emblée .
Tanto che ultimamente ammiro i fotoamatori che fanno i tramonti i fiori e insetti! F-ART!
Tornando a te, penso che ora possa dire di aver visto come il tuo lavoro stia maturando in vera pittura, insomma, ci stai mettendo il sangue e tanta rinuncia. Sono opere che escono dal tuo corpo naturalmente, come le tossine quando sudiamo. Io mi sento molto vicino al tuo lavoro perché lo capisco, non so come non so spiegartelo, sono troppo ignorante per spiegare una forza così forte, ma la sento anche nel mio lavoro. Forse il fatto che entrambi rinunciamo a qualcosa e continuiamo per la nostra strada senza chiederci se le nostre cose possano piacere o no. Scusa se ti scrivo una lettera, mi avevate chiesto un testo ma non sono un curatore né uno storico dell’arte, sono solo una persona sincera e abbastanza ignorante! WE MUST BLEED ! (Germs) Ti abbraccio Jacopo Benassi