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Intervistare l'arte - Maurizio Savini


Savini artista, autodefinisciti.

Un errore biologico , un curioso campione di spreco a base carbonica.


Da dove nasce l’esigenza di esplorare il mondo animale?

L’ uomo è l unica creatura che consuma senza produrre. Egli non da latte,non fa uova, è troppo debole per tirare l’aratro, non può correre abbastanza velocemente per prendere conigli . E tuttavia è il re degli animali (Orwell). Più che animali sono esseri destinati al nulla, in estinzione, bestie che la mano dell’uomo sta condannando a non avere futuro sulla terra e che probabilmente i nostri nipoti non conosceranno se non attraverso una ricostruzione cinematografica. Un tema importante, grave e pesante e assolutamente contemporaneo.


Il chewing gum, casualità, ricerca o cos’altro?

Ricerca. Mi interessa molto la gomma da masticare per la sua qualità di “spostamento”, regolare , unidirezionale. Nella società contemporanea questo non alimento alimenta quel modo di pensare secondo il quale tutto è “vuoto a perdere” . Tuttavia, allo stesso tempo rappresenta la maggior parte del nostro diritto di dovere e disporre, che oggi è sempre più apprezzato.


Lavorando con il chewing gum, in teoria, si potrebbe fare un uso diverso del colore. Quindi mi chiedo perché il rosa?

La ricerca crea dei grandissimi vantaggi, in passato ho usato largamente il colore rosa perchè quel rosso svigorito riusciva a restituirmi quel senso di artificialità ricercato nelle mie opere. Oggi continuo ad usarlo ma la mia “tavolozza” si è molto allargata.


Qual è il tuo concept di base, cosa vuoi esprimere con le tue opere?

Vorrei essere più sintetico possibile: Cerco di pormi e porre delle domande molto severe, facendo avvicinare il pubblico con l’inganno. Chiedendo alla superficie d’accompagnarti nel profondo delle problematiche dell’arte e nei deliri collettivi.


Sarebbe facile chiederti i tuoi riferimenti artistici del secolo passato, ma quali sono coloro che maggiormente ti condizionano nel panorama artistico classico e perché?

Ho sempre amato le opere più che gli artisti ,in passato ero ossessionato dalla crocifissione di Grunewald, Bastò quel quadro per darmi la scintilla per produrre tre anni di pittura (1988-1991). Ho sempre amato le opere che sono riuscite a restituire con il loro spessore la memoria storica , come la performance di Beuys: I Like America , America likes me.


Se tu potessi lavorare con un artista contemporaneo, ovviamente con cui non hai ancora mai collaborato, chi sceglieresti e come ti piacerebbe fondere la tua arte con la sua?

In teatro ho avuto la possibilità di lavorare con altri artisti : regista,direttore d orchestra, costumisti ed è stato un grande arricchimento, ma per il mio lavoro.Fonderei la mia arte con Savini o con Maurizio tutti abbiamo personalità multiformi, sfaccettate è trovare quella che combacia con Maurizio o con Savini, questo è il problema.


Quale credi sia il ruolo dell’artista contemporaneo?

Oggi c’è una grande discussione su questo e soprattutto sull’ arte che ha riempito i musei. Io penso che oggi l artista dovrebbe uscire da quella posizione vincolante dove in cui la storia lo ha tradizionalmente collocato, senza tuttavia perdere di vista la libertà che lo ha sempre contraddistinto . Oggi l arte ha bisogno di comunicare usando un linguaggio più chiaro entrando in quella zona d intercomprensione con il linguaggio del commercio e dell’ imprenditoria per poter portare un messaggio tangibile alla società. Se l arte oggi è lingua straniera , allora bisognerà trasformarla in lingua materna così per avere un dialogo di successo : l arte deve allargare la propria zona d intercomprensione sino ad arrivare a mostrare agli altri gli aspetti della propria personalità e metterli a disposizione di un gruppo . Cercare di ampliare la propria immagine di facciata condividendo informazioni note all artista e non usarle come un arma a proprio vantaggio , così l artista non tradirà la propria etica e non sarà un reazionario .


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