Mavaffanguru: riflettere ridendo per salvarsi dal triste materiale
Titolo: Mavaffanguru - Guida spirituale per mistici senza Dio
Autore: Prem Dayal
Genere: Satira / New Age
Casa Editrice: Ilmiolibro
Pagine: 308
Codice ISBN: 9788892352001
Si contano sulle dita di mezza mano i coraggiosi di spirito e di pratica della vita sociale, vale a dire quei santi individui disposti ad ammettere gli errori compiuti nella presunzione di insegnare come si sta al mondo a chiunque altro al di fuori di sé, fosse pure un criceto. Se non altro, costoro almeno arrivano ad analizzare e indicare una possibile via di uscita da percezioni e sentimenti in saldo stagionale. E alzi la mano chi è ancora immune da santoni per social network e centri di recupero spirituale con tessera mensile, stracolmi di dottrine e spacciatori di parabole su come cavarsela in certe situazioni ma col finale a pagamento. Perché l'esperienza va “completata” inserendo un codice IBAN.
E allora ecco che, magicamente, si scopre l'importanza dei contenuti dopo aver dato fuoco a sostanze stupefacenti fatte di spot in pre-roll su Youtube, post sponsorizzati Facebook e Instagram che cambiano (ah, se cambiano) pur di recuperare la tua attenzione.
C'è, però, chi come Prem Dayal (al secolo G. Pasculli), sceglie di andare anche contro e oltre quello che potrebbe essere il suo stesso interesse, lasciando da parte ogni scrupolo e dando alle stampe un libro come Mavaffanguru - Guida spirituale per mistici senza Dio, dove il coraggioso tentativo messo in atto è quello di recuperare (se e fin dove possibile) una forza interiore in grado di riportare l'individuo moderno alla sua condizione di innocenza perduta.
Scopo del percorso offerto da Dayal è un fondamentale rinnovamento interiore utile a liberarsi di almeno una parte dell'odierna assuefazione alla dittatura delle immagini e dei titoli altisonanti, dei contrasti terreni, dei campanilismi di ego e appartenenza attraverso l'arma che, forse, più riesce a scalfire la miserevole pseudo-seriosità di tali argomentazioni: l'ironia, la satira socio-politica.
Ecco perché Dayal, in Mavaffanguru, consegna le redini del gioco (letterario e saggistico ma non solo) non all'ennesima divinità new age, bensì a tale Peppino Cocozza, uno scansafatiche allergico a un qualsivoglia esempio di vita professionale ma che ha il dono di fornire al lettore la vera via per la liberazione da un mondo artificiale basato su insensatezze e futili preoccupazioni. Per Cocozza, la panacea di tutti i mali si annida nel liberarsi di tutto e annullare ogni seriosità da ufficio di collocamento. Solo così sarà possibile spalancare le braccia verso la rivelazione concreta di quel reale imprigionato tra le fitte maglie della nostra scarna, fredda e asettica contemporaneità.
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