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Biblioteca - "Ordo Mortis" di Salvatore Conaci



Titolo: Ordo Mortis

Autore: Salvatore Conaci

Genere: Thriller

Casa Editrice: WritersEditor

Pagine: 160

Codice ISBN: 9788831962001



Ordo Mortis di Salvatore Conaci è un romanzo che, seppur breve, si presenta stratificato, denso e avvincente. Le atmosfere del noir vengono mescolate con le tematiche dell'occultismo, generando un accattivante ibrido letterario. Il giovane scrittore calabrese presenta una narrazione coinvolgente sin dalle prime pagine, che catturerà il lettore con le sue suggestioni sinistre, risvegliando paure ataviche. L'ambientazione risulta essere l’anima del racconto: l’entroterra montano della Calabria viene descritto come un luogo onirico governato da una “forza ancestrale”. Fondamentali nella struttura narrativa sono, di fatto, le atmosfere cupe dei paesaggi che, insieme a quelle degli ambienti domestici, rendono palpabile e claustrofobica la suspense; più ci s'inoltra nella lettura e più si ha la strana e primordiale sensazione di aver varcato la soglia di un luogo proibito. Dietro l'apparente quiete sonnolenta del paesino calabrese si celano oscuri misteri, riti di sangue e una macabra storia famigliare alle quale non si può dare una spiegazione razionale. È nel contesto di un segreto agghiacciante che si ritrova invischiato il personaggio principale di Alessio Conci, giovane insegnante precario trasferitosi nel paesino per esercitare la professione. Il mistero che opprime omertoso la comunità va risolto sia tramite l’intelletto, decriptando anagrammi impossibili, ma soprattutto grazie al coraggio. Questa ricerca della verità condurrà il professore a una sostanziale trasformazione interiore: se da principio si mostra scettico e analitico, col tempo imparerà ad affidarsi maggiormente alle sue percezioni e al suo intuito. I personaggi vengono cesellati in maniera eccellente; ognuno di essi ha un ruolo preciso e ben definito, e le differenti psicologie vengono tratteggiate in maniera pertinente, soprattutto attraverso i dialoghi. «Ciò che governa questo paese si trova al di là di ogni istituzione, professore. Nulla è come sembra, in questo piccolo cumulo di anime. Da tempo immemore, forse dalla sua stessa nascita, esso non è che l’equivalente del vuoto riflesso di uno specchio: un’immagine simile al vero, ma del tutto illusoria. É un po’ come il principe descritto da Macchiavelli: un simulatore e dissimulatore di sé stesso. Mostra ciò che non è, e non mostra ciò che è». È questa ambiguità insista nel luogo, insieme a un’oscurità quasi palpabile che avvolge ogni cosa trasfigurandola in un miraggio, a rendere la storia cupa e psicologicamente disturbante. «La Morte, professore. Adoravano la Morte! Tutti quanti! Venivano presi con la forza, ma finivano per adorarla veramente». Cosa si celi esattamente dietro a queste parole, sta al lettore svelarlo.



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