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GENE video art itinerante allo Spazio Faro

GENE video art itinerante

a cura di ignorarte.com

Spazio Faro - via Perugia 24 Romavenerdì

17 maggio ore 18.00

Ingresso con tesseramento (€ 10.00)

introduzione con reading di Capodiluce - Gianni Godi - Antonella Rizzo - Carmine Roma

Proiezione di GENE

Dibattito conMaurizio Cesarini - Alessandra Cigala - Enrico Cocuccioni

GENE è una collettiva di artisti di diversa natura che esprimono la propria visione del concept attraverso il mezzo video. Gli artisti esprimono il loro punto di vista attraverso i propri linguaggi. Artisti Salvatore Alessi/Salvatore Pellegrino Caterina Arena Annarita Borrelli Salvatore Cammilleri Daniela Cannarozzo Cinzia Ceccarelli Maurizio Cesarini DEHORS/AUDELA Dustyeye Francesca Fini Nicola Fornoni Luca Iannì Caterina Genta Federica Intelisano Silvia Morandi Tommaso Pedone Barbara Pinchi Nunzio Pino Plutino2 Claudia Quintieri Loredana Raciti Fabrizia Ranelletti Camillo Rizzo Sara Savini Manuela Trobia Donatella Vici

GENE è il frutto unico di una visione complessa del concept originario, la genetica ed i nostri legami. La concezione è un momento di contaminazione orizzontale e verticale tra stili ed idee audacemente curate e distribuite, nell’ottica di un’esigenza di comunicazione partecipativa sociale comune: rendere l’arte sempre più fruibile, sempre meno univoca nella sua ricerca, più proiettata verso le sue rappresentazioni, per cui nello spazio artistico in evoluzione, lo spettatore e tutti gli attori coinvolti fanno parte del progetto degli autori che, quasi naturalmente, diventano “collettivi”. GENE nasce come evento itinerante che rivela il senso di differenti vicende umane ed artistiche, è come una lente di ingrandimento sulla nostra storia, un prodotto umano, post-umano … quasi chimerico … (…). L’operazione vive all’interno di un modello pioneristico di distribuzione multimediale che muove la video art verso nuovi spazi d’attenzione più o meno storicamente dedicati all’arte. Questo tentativo rappresenta un invito all’innovazione, per avvicinare il mondo alla video art e la video art al mondo, piuttosto che produrre anacronistiche e confuse distanze dalla sua semantica.”

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