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Musica - Natural Burella . Costume


Parlaci della nascita del duo. Come è cominciato tutto e soprattutto raccontaci il percorso che ha portato alla nascita di Natural Burella ?

Costume è un duo sinth-pop / disco-wave composto da MauSS (groovebox, sequencer e drum machine) e da Claudia Placanica (voce, testi). La formazione storica nasce nel 2012, anno in cui i Costume (allora c'era Tommy Box, mentre Claudia sarebbe arrivata nel 2018) esordiscono in una libreria di Salerno; poi segue un tour di più di venti date in cui suonano da spalla a Die Selelktion, Der Noir, Nincha Lee, Ayrat e Neon. L’ultimo lavoro in studio è "Natural burella", uscito sotto la label Etrangers Musique e prodotto da Steven Jones (che canta in due tracce dell’album) e Logan Sky, entrambi già collaboratori di Steve Strange (frontman dei Visage); è un disco dalle atmosfere techno house e suoni e suggestioni dark wave. Il precedente era "Brain Bang", in cui spiccava la cult track “Nightcrushing” (programmata al noto party berlinese TIQ), ma il primo album è "Faberooni". Mauss, per conto del duo, ha effettuato più di trenta remix per vari artisti internazionali come Steven Jones, Donna Destri, Miss Guy, Angie Bowie, Franch Schneider (B-52), Steve Strange e molti altri. Sei di questi remix sono raccolti in un Ep di sei brani, "Empire State Neon". Le otto tracce di "Natural burella" consolidano un’identità già espressa in passato attraverso atmosfere techno house, suoni e suggestioni dark wave ma che, in "Natural burella" esplorano intrepidamente confini culturali e spirituali. Non a caso, il titolo rinvia a quella galleria sotterranea percorsa da Dante e Virgilio e che porterà i due poeti dall’Inferno al Purgatorio. L’idea del viaggio spazio-temporale si traduce nella volontà di catturare suggestioni provenienti da mondi apparentemente distanti ed evocati dai suoni e dalla voce che, in ogni brano, approdano in luoghi diversi (samba, musica mediterranea, new wave). Da “Nightmare” a “The Briseis song”, i brani che aprono e chiudono il disco, i ritmi trasportano l’ascoltatore dalle tenebre della techno house a dimensioni luminose e senza tempo; la poliedricità e l’eleganza delle sonorità immergono in un’esperienza quasi utopica di ricomposizione delle diverse sensibilità, in una testimonianza della qualità spirituale dell’espressione musicale contemporanea.

Da cosa trae ispirazione il vostro sound?

Le ispirazioni sono molteplici e non solo musicali. Essendo un duo, è molto più semplice la valorizzazione delle differenze e delle affinità: ciascuno di noi porta con sé il proprio patrimonio culturale senza conflitti. Ci sono molte affinità riguardo ai gusti musicali (Cabaret Voltaire, Prodigy, Aphex Twin, Kraftwerk, new wave anni 80 e altro ancora), ma anche riguardo al cinema (David Lynch su tutti); naturalmente poi ci sono alcune preferenze soggettive, ma tutto confluisce in unicum in cui si sedimentano le eredità che, poi, diventano una storia: Costume, ovvero, non solo un duo musicale, ma un'urgenza creativa, estetica ed espressiva tesa sempre alla ricerca, non solo del nuovo, ma anche del preesistente ancora da esplorare.

Parlaci del nesso concettuale che esiste tra i vostri testi e la vostra musica ...

Mauss è molto prolifico: prima di arrivare alle tracce che costituiscono gli album, compone numerosissimi pezzi. Io scelgo quelli con cui subito provo un afflato e scrivo il testo, trovando una linea cantata. Chiaramente ogni album ha una sua coerenza a livello di suoni e produzione. I due album che abbiamo fatto insieme (cui si aggiungerà un terzo che è quasi finito), testimoniano un'evoluzione anche a questo livello, nonché la scoperta di altre culture e atmosfere. La prospettiva sottesa ai testi e alla musica è la creazione di una visione della realtà che è anche un tentativo di poetica ed esegesi della stessa.

Come si pone la vostra musica nella contemporaneità?

Noi viviamo nel nostro tempo senza nostalgie: guardiamo avanti, ma anche indietro. La memoria musicale si sviluppa negli anni attraverso l'acquisto e l'ascolto delle cose più disparate. Il passato è una miniera cui attingere: lo si può superare o lo si può citare, ma non deve tradursi nell'effetto déjà vu. Spesso cerchiamo di conferire suoni particolari attraverso la masterizzazione. Mauss si occupa del missaggio e del mastering e, per questo, ci confrontiamo in tutte le fasi dell'elaborazione di ciascun brano così come anche nella produzione finale. I nostri patrimoni alle spalle si traducono in un pastiche di livelli di percezione della reltà e di forme espressive, una sintesi di due prospettive del postmoderno: quella futurista, supertecnologica e quella tradizionale: un mondo abitato da replicanti con un'anima tendenzialmente malinconica.

I Costume nel futuro...

Abbiamo quasi terminato un nuovo disco con dodici tracce dal titolo "Kosmos". Il titolo lo abbiamo trovato presto perche entrambi avevamo la sensazione di star allestendo qualcosa di remoto nel tempo e nello spazio; avevamo la sensazione di essere i medium privilegiati di una civiltà antica in cui l'ellenismo significava la possibilità di declinare le più grandi culture di quel mondo. In "Kosmos" , che vedrà la luce nel 2020, la canzone che dà il titolo all'album, rievoca la vicenda di Ipazia di Alessandria ed è cantata in greco. La produzione è davvero suggestiva, ma non voglio anticipare troppo al riguardo. "Kosmos" sarà l'album della maturità della formazione attuale. Quando lo ascolto, mi rendo conto che io e Mauss abbiamo creato la musica che mi piacerebbe ascoltare: sensuale, elegante, contemporanea, ma dotata di potenti radici artistico-culturali. Un'opera compiuta in cui si coniugano le due anime Costume.

Lo staff di ignorarte

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