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Intervistare l'arte - Velia Littera - Galleria Pavart


Come nasce la tua carriera di gallerista?

Undici anni fa ho deciso che era ora di dedicarmi all’arte a tempo pieno dopo aver lavorato per tanti anni nel mondo del design. La mia passione per l’arte, che ho avuto fin da giovane, mi ha

accompagnato sempre e finalmente ci sono riuscita nel 2010 trovando a Trastevere il luogo giusto per cominciare. La strada è stata faticosa perché ho iniziato in piena crisi economica, ma la mia tenacia ha vinto e oggi posso dire che la mia galleria è tra le più interessanti a Roma.


Descrivi in tre parole Velia Littera gallerista … e in tre parole la Galleria Pavart...

Curiosa, amante dell'arte, propositiva | Contenitore d'idee, innovativa, luogo d'incontri


Qual è a tuo avviso il ruolo dell’artista contemporaneo?

L’artista contemporaneo ha il dovere di lasciare un segno artistico in sintonia con il delicato periodo storico. Ha la possibilità di usare nuovi strumenti, sia materici che digitali. L’artista ha in mano un potere straordinario: può trasferire il suo pensiero più profondo in un’opera d’arte visiva. Attraverso di essa può lanciare dei segnali forti, può scuotere l’animo sociale, può denunciare, può essere lo strumento per sensibilizzare l’osservatore e farlo riflettere su temi etici che possono cambiare il mondo, la natura, l’ambiente, la sostenibilità, la pace, l’inquinamento, la solidarietà. L’artista contemporaneo ha la responsabilità di lanciare delle frecce nella mente delle persone e attraverso di esse migliorare il mondo.


Quali sono le prerogative che un artista deve avere per collaborare con la tua galleria?

Per collaborare con la nostra galleria un artista dovrà iniziare un percorso fatto di dialogo, sintonia e fiducia. Ogni critica è costruttiva e l’obiettivo comune deve essere quello di fare arte ‘insieme’! Il ruolo della galleria è cambiato, non è più uno spazio asettico dove si appendono dei quadri in attesa del cliente. La galleria di oggi è un luogo di comunicazione, è uno spazio che crea relazioni, è un posto dove c’è vita.


Che tipo di rapporto hai con i tuoi artisti?

Io amo creare un filo magico che mi lega alla loro arte. Non sono una storica d’arte e non ho questo ruolo. Io cerco in ogni modo di capire prima l’individuo e poi la sua arte. E poiché abbiamo già detto che l’artista ha una responsabilità artistica nei confronti del mondo, se l’artista non ne è consapevole, non è il caso d’iniziare un rapporto.


Quali sono in assoluto le tre opere del passato che ti sarebbe piaciuto possedere o vendere e perché?

È una domanda troppo difficile e non posso rispondere. Tre opere sono poche, io ne vorrei possedere centinaia. E venderle? Posso dire che l’emozione che provo a vendere un’opera di oggi è talmente forte che mi dà la forza di continuare. E quando ci sono periodi bui come quelli dell’ultimo anno, le vendite andate in porto sono state la prova che non devo mollare.


Ci parli del progetto "Apnesya"?

Apnesya è un libro di fotografia che ho curato lo scorso anno. Le fotografie di Prisca Tozzi raccolte e trasformate in una pubblicazione sono un'istantanea ed una indelebile testimonianza della bellezza naturale delle Isole Eolie e, allo stesso modo, un grido di allarme per scuotere la coscienza di ognuno di noi e far capire che l’educazione ambientale del singolo può essere la chiave per salvaguardare il nostro pianeta e l’habitat di tutti. Il titolo deriva dal nome di una scultura di Roberta Morzetti, artista molto brava rappresentata da Pavart, che ha realizzato appositamente per il progetto, la sua idea di Musa del Mare.


Progetti a breve medio e lungo termine?

I prossimi appuntamenti sono la mostra collettiva "Germin(azioni) inserita nel programma della Biennale di Viterbo dall'8 al 15 marzo curata da Laura Lucibello; dal 20 marzo al 20 aprile la mostra personale "Siamo Tutti Fritti!" di Salvatore Cammilleri, che presenterà il suo pop concettuale con il simbolismo delle uova con il quale esplora la caducità umana invertendo il significato di un simbolo che iconograficamente rappresenta la vita; per finire la presentazione dello short movie "Cutismea" con il quale il regista Roberto Orazi esplora il pensiero artistico di Roberta Morzetti in quanto donna e artista, sicuramente un'interpretazione nuova di un ritratto d'artista.


Qualche consiglio per chi ha voglia di intraprendere la carriera del gallerista …

La carriera del gallerista è una strada tutta in salita e la può intraprendere solo chi ama l’arte e il suo mondo, non è attività facile. Ci vogliono anni e anni di duro lavoro per iniziare ad avere dei risultati perché mondo dell'arte ti osserva, ti giudica, ti sfida. Quindi è fondamentale proporre sempre forme d'arte interessanti, che lascino il segno ed avere un tema trainante dietro le scelte artistiche per indurre le persone a diventare clienti abituali. La comunicazione è fondamentale, dovunque possibile ti devi far trovare e...notare. Oggi abbiamo tanti mezzi a disposizione, perché non approfittarne?


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