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Arte - Gabriele Colletto


In cerca d’autore. Facce contemporanee


Una ricerca attenta che trae ispirazione da una parte dalla forza del colore che diventa azione, e dall'altra, dall'immagine con la sua razionalità e capacità di comunicare. Il percorso di Gabriele Colletto concilia questo equilibrio riuscendo a generare dei lavori del tutto originali carichi di una nuova ed irriverente espressività capace però di far riflettere, di accendere domande. È la rivincita dell’immagine che diventa concetto, percorso visivo ma anche percettivo. La scena dove l’artista dispone i suoi personaggi diventa una quinta teatrale, pronta sempre a cambiare fondo. In scena volti di una quotidianità che Gabriele recupera nella sua memoria, nella sua creatività che viene miscelata dalla forza del colore.

Tinte forti che si contrappongono ad assenze; giochi di ombre che diventano essenziali confini per costruire l’immagine; esplosioni di colore che catturano lo sguardo e ci permettono di andare oltre il visibile, per approdare nel mondo più sensibile ed impenetrabile che l’artista stesso ci regala. Ricordi che ci vengono regalati in cui possiamo perderci per brevi momenti oppure infiniti.

Figure spesso cariche di ironia, che diventano pagane divinità a cui ispirarsi, alle quali rivolgere la nostra attenzione. Il tutto giocato con la presenza del colore che diventa “medium” essenziale per dar vita a questa storia. Personaggi fuori dal tempo e dalla storia che hanno la capacità di rappresentare benissimo volti e storie che incontriamo tutti i giorni, che fanno parte della nostra quotidiana realtà. Gabriele Colletto diventa un cantastorie del colore. Essenziale, poiché con pochi tratti da vita ad un ricordo e riesce a celebrare una memoria, un silenzio senza tempo dove lo spettatore può rintracciare i suoi rumori, la sua storia o vivere la propria favola.

Sfogliare l’album della propria infanzia, fatto di volti e storie alle quali abbiamo preso parte, ma di cui non ricordiamo con precisione i dettagli, i nomi, ma ne ricordiamo il gusto, le emozioni, quella memoria che ci ha resi così come siamo. Diventa allora un gioco! È questa la chiave di lettura per accostarsi al percorso di Gabriele. Riuscire a ritrovare in quei volti i tempi della nostra vita che sapientemente vengono costruiti dall'immagine e decostruiti dal colore che avvolge tutto.

I volti diventano storie e le storie di questi volti diventano e generano nuovi “personaggi” che vengono estrapolati dal testo più avvincente di sempre: il marciapiede delle vita. Ricordi avvincenti, oppure stanchi che vengono consegnati all'arte grazie alla forza di un segno pittorico compiuto, deciso ma nello stesso tempo ancora aperto, come se quell’immagine che osserviamo sia ancora alla ricerca del suo compimento.

Gabriele Colletto è consapevole di portare in scena vite ironiche, pensanti, ma allo stesso tempo mature. Volti unici costruiti con una capacità comunicativa eccellente. Sono personaggi reali che indossano i panni di bizzarre emozioni che assumono le sembianze più strane. Apparenze, memorie, storie combinate dalla creatività dell’artista che così facendo arreda i nostri ricordi e arricchisce il nostro pensiero.

Una lunga carrellata di facce che si trascinano dietro una storia! Facce mai vuote, spesso prive di nomi a cui bisogna affezionarsi per riuscire a comprenderla. Per fare ciò l’artista plasma per noi diverse emozioni, alcune più nobili che ci accompagnano in riflessioni più intimistiche, altre più dissacranti e morbosamente vere, per riuscire ad assaporare in pieno il desiderio della vita.

Quale finale dobbiamo aspettarci? Quale messaggio salvaguardare, quale emozione tramandare? Domande alle quali ognuno di noi riuscirà a trovare le proprie risposte, poiché ogni volto, ogni storia diventa custode di momenti di vita che appartengono alla nostra identità. Identità che Gabriele trasforma in attori contemporanei in cerca d’autore.


di Roberto Sottile


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