Un esercito di graziosi e amabili coniglietti che strisciano come circolo di colori sulla terra e giocano a riposo, in onore del sogno di una resistenza fiabesca, di un futuro disegnato dalle rassicuranti rotondità di un’ottimistica speranza. Un gioco di guerra o una guerra di passatempo, come nell’ora della ricreazione che, per pochi minuti, solleva da terra ed invola in fantasticherie e seducenti illusioni. Antonella Ludovica Barba plasma una moltitudine di lusinghe di pace in un mondo di guerre, all’interno dello spazio primordiale di una mangiatoia … e lì schiera il suo gaio quadro del futuro, vivace … brioso … così piacevole da tendere quasi al contagio positivo di questo spirito favoloso. Stravagante il pensiero di una giovane mente che legge i rischi della tragedia della guerra con gli occhi di chi anela incessantemente ad una pace da appagare ... Questa divagazione … questa immaginaria comunità di coniglietti, rappresenta l’idea di un girotondo sociale che, con una notevole dose di insocievolezza, si chiude, aimè, in uno spazio remoto ed inizia scherzare, per esorcizzare il timore di una probabile guerra o la sciagura di un mare vasto e sempre incerto … La contraddizione vive dentro di chi non gira attorno alle illusioni … e per cui nulla si ferma. Tutto sommato gli uomini, non riuscendo a guarire la morte e la miseria, a volte decidono di non pensarci per essere felici, a volte si spendono nel divertimento, come se non fosse la più rovinosa traccia di mancanza. Esiste un modo per liberarci dalla fatalità della guerra? Dovremmo forse diventare cosmopoliti e puri illuministi per aprirci all'idea del pacifismo, dell'irrazionalità e dell’inutilità della battaglia per il genere umano, perché le atrocità di questo mondo rendono sempre più stringente ed improrogabile la ripresa di un progetto reale per la costruzione di una 'pace perpetua'.
di Annarita Borrelli