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Arte - Calogero Palacino - Senza Titolo



Il sistema delle relazioni causali che regola il ritmo d’avanzamento della storia verso un territorio di scelta tra le possibilità del futuribile, richiede una struttura regolata da leggi numeriche, perché dove non c’è numero non c’è ordine. L’installazione di Calogero Palacino è un’ironica ed irruente metafora della decadenza contemporanea, dispersa nell'infinità dell’oceano informativo che si dissolve nel web … in questa immensa rete … oscura e colma di soluzioni ed inganni, un elettrosmog di stimoli impigliati. Una visione popolare ed al contempo estremamente acuta e sofisticata per adornare le antichità con nuove tracce d’avanguardia materica e concettuale. Sta precipitando il progressismo, devastato dall'invasione di un beffardo sistema di incertezze. Mille organi riproduttivi maschili come cento decine o dieci centinaia e poco più di complicazioni, incognite e seccature … un formicaio di sciocchezze e velenose soluzioni. Una via di fuga per ogni grado di interpretazione individuale di questa rovinosa mappa di decadimenti, degrado, malcontento, smarrimenti e avveduti timori. Quante titubanze dinanzi a questa frenetica sfilata di piccole idiozie! … quanta paura fa la vita riflessa in questo tappeto di specchi! … L’artista forgia la materia come nuvola di pensiero rosa intenso e parla attraverso le geometrie installative dell’opera che si espande, si propaga, si dilata e poi si restringe sui dettagli, come un sistema di irradiazione di frequenze. Tra la decadenza e l’oltre-uomo, v’è la terra di mezzo della morale, quell'idea di svalutare tutti i valori, ritornare al riconoscimento dell’energia come somma naturalità dell’essere umano. Siamo onde che si alternano dalla riva all'orizzonte, innumerevoli volte … per poi ricominciare a sognare, illudendoci di saper conquistare il tesoro della fonte viva della conoscenza … oppure siamo semplicemente una concentrazione a raggio di cazzate.


di Annarita Borrelli


fotografie di Maurizio Geraci

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