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Arte - Salvatore Cammilleri - PROTEIC O.../Eggs on the mirror


L’uovo oggetto organico dalla linea sinuosa, dai richiami simbolici estremamente affascinanti, principio ovale di vita e di resurrezione è il protagonista dell’installazione video interattiva "PROTEIC O ..." di Salvatore Cammilleri.

Chi può dimenticare la bellezza chiarolunare, opalescente dell’uovo sospeso alla conchiglia sulle teste delle figure della pierfrancescana Pala di Brera, in linea perfetta con il ciondolo di corallo di Gesù bambino? L’uovo ha un valore metaforico, geometrico-formale, indicale peculiare: può essere contenuto nel palmo delle mani e significare aspettativa, nascita, potenzialità. Cammilleri gioca con le nostre associazioni mentali e “rompe il guscio” o meglio invita il pubblico a (p)rendere atto di una rottura letterale.

In una struttura a griglia sono disposte in file ordinate le uova da prelevare (Resurrection), per far uscire il contenuto in un tegame appositamente messo a disposizione. Si partecipa ad un’installazione collettiva, che richiede ad ognuno di distruggere l’involucro (Passion), la patina che avvolge e fascia il seme, di versare tuorlo e albume nella padella e accendere il fuoco (Purification) innestando un processo compensatorio-sacrificale, ironicamente ridotto alla semplice frittura (Sacrifice). L’occhio di bue verrà infine mangiato, offerto dalla f/cucina dell’arte (Eucharist) e raggiungerà il ventre, in una ciclicità che porta dalla nascita alla morte dell’essere, il cui frutto si rinnova in un continuo flusso rigenerativo.

L’artista riflette sulle somiglianze ed analogie con l’essere vivente, simile nel concepimento e nella forma embrionale, unico per radici, crescita e formazione fisica, mentale, spirituale, culturale, accomunato nel destino: la vanitas esistenziale. Eppure lo spegnersi sfocia in ulteriore principio; l’essere è vestale, custode dell’esistenza.

Durante l’ultima presentazione del progetto artistico, in occasione della seconda edizione di Levels presso il Faenas Bistrot & Café di Roma, si è aggiunta la performance Eggs on the mirror interpretata da Mikifoshi.

La donna in veste gialla è il tuorlo di un uovo al tegamino, risponde ai movimenti e alle variazioni mimiche della persona che la fronteggia. Uno specchio dai movimenti limitati, come un’immagine riflessa in una superficie d’acqua, incastonata nella forma morbida dell’albume. Le due immagini che si incontrano non si equivalgono, sculture viventi di differente matrice la cui identità non può sovrapporsi né coincidere ma si mantiene come distinzione, come scarto tra l’emulazione e la clonazione, tra relazione interpersonale e ricerca intrapersonale. L’appartenenza alla specie come verità aprioristica coesiste così pacificamente con la necessità: l’affermazione, a posteriori, dell’individuo in quanto singolarità stupefacente, semplice ed insieme complesso, rigorosamente unicum.


di Giorgia Basili


fotografie di Enrico Cocuccioni



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