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Arte - Cubi d'arte 1/4


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Caterina Arena - Centro

Una forza centrifuga ideale spinge occhi e mente verso il centro di uno spazio cubico che ricalca le diagonali di un’antica forma sferica che ci accoglie. E’ la visione del baricentro del reale, dell’essenzialità della vita come propulsione karmica definitiva all’interno di un nucleo valoriale e sostanziale fatto di contaminazioni. L’opera evoca una tensione al concettualismo vivo, come l’esprimersi in un ipotetico cerchio perfetto, racchiuso all’interno di un cubo rivestito di stoffe, in cui tutti i raggi godono dell'unità ed un solo punto contiene in sè tutte le linee rette in rapporto al principio unico dal quale derivano.



Monica Argentino - Equilibrio in forme

Lo spazio cubico di Monica Argentino è un universo nobile che schiera in equilibrio l’idea di un ordine universale dinamico, complesso ed armonico, in dialogo tra potenza e materia, mentre la vita trascorre attraverso misure in contrappeso che si muovono tra falsità e giustizia. L’artista rivolge il proprio sguardo al cielo stellato per poi ritrovarsi al centro di un atto di conversione metafisica, arginato all’interno di una materica terza dimensione. Con animo sereno gli occhi si avvicinano all'incomparabile delicatezza estetica di un folle volo celeste che, nell’arte, rispetta ed imita i volti del supremo equilibrio cosmico.



Daniela Cannarozzo - Parestesia

L’abnorme peso di informazioni prodotte dall’universo contemporaneo votato alle perverse logiche della globalizzazione, spegne la nostra memoria fragile ed erige la figura epica dell’io frammentato dalla velocità tecnologica. Viviamo rinchiusi in spazi inscatolati da cui fuoriescono sogni e percezioni di libertà, traccia indelebile rappresentata su carta stampata. È come vivere in un bicchiere continuando ad aggiungere acqua, tutto quello che è già dentro viene spinto fuori. Perdiamo e sostituiamo continuamente informazioni utili al nostro progresso, sentiamo il tocco dell’orologio digitale e agiamo nel mondo attraverso le memorie della nostra mente globalizzata, consenzienti della gabbia che ci stringe, come in un circuito chiuso dagli effetti irregolari.



Daniela Chionna – Kubico In-formazione in codice. Uno di Multipli di Uno.

La moltiplicazione degli strati esistenziali ci divide dalla primaria e limpida visione della realtà in quanto contenuto. Il contenitore artistico volge l’intenzione al design, mentre dichiara la propria vocazione all’arte come espressione effimera ed, al contempo, sostanziale di un punto di vista. La vita è racchiusa in un gioco di scatole cinesi, come un manifesto di composizione tridimensionale di una storia informale.



Giulia Del Papa - Dalla stessa radice

Un autoritratto, finzione assoluta o verità inconscia, intrigante, misterioso, impera nel fondo dello spazio cubico di Giulia Del Papa. Un profondo fondale su cui l’artista ripone i propri tratti somatici, la propria personalità, le proprie emozioni, i propri sogni, la propria immagine replicata quasi per rispondere ad un bisogno di presenza costante nel mondo come dinanzi a se stessi. L’opera onora l’idea di una dilatazione del sé, in questo caso all’interno dello spazio tridimensionale; è il risultato di un equilibrio tra operazioni di conservazione e cambiamento, come tra rigorose doti e confuse ramificazioni.

di Annarita Borrelli

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