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Arte - Tania Bruguera Oltre i confini


Oltre i confini. Tania Bruguera propone due progetti per Bologna.


Dopo aver recentemente terminato il progetto per la Hyunday Commission alla Tate Modern di Londra, l’artista e attivista cubana Tania Bruguera arriva a Bologna in occasione dell’evento Atlas of Transitions Biennale-Home - a cura di Piersandra di Matteo. Come nel caso del progetto londinese, l’artista tornerà a parlare di migrazione, mettendo in discussione i concetti di territorio e nazionalità, attraverso due proposte artistiche che si svilupperanno nella città di Bologna dall’1 al 10 marzo 2019: Referendum e School of Integration. Nel primo caso si tratta dell’attivazione di una campagna referendaria che pone il seguente quesito: “I confini uccidono? Dovremmo abolire i nostri confini?”; a fare da simbolo è ideologicamente la Pangea - il supercontinente formato da tutte le terre emerse. Per l’occasione saranno attivate 25 postazioni in città in cui sarà possibile votare; tra i luoghi prestabiliti, si contano anche due abitazioni private, espediente che innesca la riflessione sul concetto cardine del festival: home, quindi casa e integrazione. Bruguera, che ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio dei fenomeni migratori, aveva già sperimentato Referendum tra il 2015 e il 2016 nelle città di Toronto e New York; l’azione faceva parte del progetto a lungo termine Immigrant Movement International (Movimento Migrante Internazionale), un lavoro di ricerca che ha visto la creazione di un centro multidisciplinare nel quartiere Corona di New York - dove l’artista ha abitato per 5 anni a stretto contatto con gli abitanti del quartiere - e azioni mirate invece ad altri contesti come quello di Toronto.

Il secondo progetto, School of Integration, sarà invece collaudato per la prima volta nella città di Bologna, sebbene l’idea sia stata concepita nel 2005 in Germania quando, in visita a una scuola di integrazione per extracomunitari, Bruguera si rese conto che il concetto di integrazione rischiava di essere confuso con quello di assimilazione: si chiedeva infatti ai migranti di adattarsi alla cultura tedesca, secondo un processo unilaterale che non prevedeva lo scambio. Per Bologna, allora, Bruguera pensa di ribaltare i criteri tradizionali della scuola di integrazione: saranno difatti le comunità di immigrati a tenere delle lezioni sulla cultura e le tradizioni del proprio paese di appartenenza. Gli incontri, che si terranno tutti i giorni presso il DAMSLab, saranno divisi in 10 sezioni tematiche: Eritrea, Africa occidentale, Ucraina, Marocco, Palestina, Rom e Sinti, Cina, Senegal, Perù e Iran. Come spiega l’artista, è utile apprendere elementi di altre culture, poiché migliora la comunicazione e sviluppa la

conoscenza, a patto che questo non si trasformi in un processo colonizzatore, o in qualche modo assimilativo, a scapito delle minoranze. Dunque l’intento di School of Integration è quello di creare un punto intermedio, dove l’efficacia dell’apprendimento è garantita dal dialogo e dal confronto. Attraverso questi due progetti, Bruguera segue il fil rouge dei lavori da lei proposti a partire dagli anni 2000, incentrati sul concetto di arte útil (arte utile), una forma di azione artistica che trascende i canonici criteri artistici per addentrarsi nelle problematiche del tessuto sociale, trasformandosi in strumento di sviluppo e risoluzione. Bruguera quindi propone dei processi di attivazione che, oltre al già menzionato concetto di arte útil, si agganciano al criterio dell’est-ética: una strategia di presentazione, e non rappresentazione, della realtà socio-politica attraverso l’investigazione dei suoi processi, dove i principi morali prevaricano su quelli puramente estetici.

Si assiste quindi all’incontro tra gesto artistico e gesto politico, uniti per mezzo dell’azione; come spiega Bruguera però, l’artista non può – e non deve – sostituirsi al politico, ma ha il compito di spronarlo.

Il lavoro di Bruguera parte sempre dal confronto diretto con la comunità presa in analisi, per questo motivo per la realizzazione dei progetti è stata fondamentale la cooperazione con alcune delle associazioni più attive a Bologna tra cui TPO, Làbas e YaBasta; inoltre, grazie alla collaborazione con CHEAP Festival, sarà possibile incontrare i manifesti delle due azioni in Viale Ercolani, via dell’Abbadia e via Irnerio.

Bruguera - che si è spesso posta come intermediario tra sistema dell’arte e società -pone ai cittadini di Bologna dei quesiti importanti, volti a ripensare alla situazione globale in cui la migrazione si identifica come elemento catalizzatore e conflittuale allo stesso tempo. La questione sui confini, dunque, risulta avere un significato più ampio, che oltrepassa il significato geografico, volgendosi verso una riflessione etica.


di Francesca Renda


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