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Arte - Giorgio Distefano


I “paesaggi teorici” di Giorgio Distefano

Coordinate, tracciate con l’obiettivo di iniziare il viaggio. Un punto di partenza che nella luce trova l’elemento coincidente, terreno fertile, dal quale Giorgio Distefano segna l’inizio della sua ricerca. Un pensiero artistico che scorre nel tempo di una formazione complessa, che intreccia l’attività di scenografo e costumista con l’attesa e la meditazione della pittura. La luce, come pretesto, per generare suggestioni dove la superficie dell’opera d’arte apparentemente finita, diventa uno spazio “infinito” fatto di piani aperti e limiti visivi circoscritti. Si ha l’impressione, osservando i lavori di Giorgio, di entrare in contatto con confini in equilibrio precario, nostalgici, resi ancora più fieri dallo scorrere dei tempi della luce, e della materia pittorica che impregna la scena. L’attesa, che si percepisce nella produzione dell’artista diventa il “medium” necessario per legare luce e materia, geometrie e simboli che si riconciliano con la forza della natura e delle debolezze umane, essenza stessa della poetica dell’artista.


Nel ciclo “Cave” la luce diventa pretesto per dar vita al racconto delle suggestioni, che attraverso la materia trova la giusta direzione per questo approfondimento, dove l’osservazione della realtà naturale diventata antropica per effetto dell’intervento dell’uomo, si fa stimolo per la creazione dei luoghi della fantasia e della creatività dell’artista, che consegna ad ogni opera del ciclo “Cave” la suggestione di un ricordo, la poesia di un momento vissuto che riversa nello spazio dell’opera. Il risultato sono proporzioni che vengono ricalcolate, capaci di continuare a trasmettere non solo armonia e maestosità, ma anche la delicatezza di un “sistema” che grazie alla sintesi pittorica si rivela fragile e inquieto.


“Il corso mutevole degli eventi” in questa frase possiamo racchiudere il significato della pittura di Giorgio Distefano, che nel ciclo “Cave” compie “atti finiti”, attraverso il colore e le geometrie costruite, per dar vita a incalcolabili variabili di prospettive e proporzioni, armonizzate dalla luce ed equilibrate dalla forza del ricordo delle esperienze di osservazione diretta nelle cave. “Vedute” naturali che si connotano di riferimenti antropici, che sono il risultato dello scorrere del tempo e degli eventi, che appaiono aggiunta dopo aggiunta sulla superficie pittorica. Opere apparentemente “severe” che nel riverbero delle sfumature del colore conservano la forza astratta dell’ignoto e la presenza concreta del paesaggio.


“Visioni” che si trasformano in concetti, sintesi perfetta delle immagini. Ogni lavoro diventa accordo tra elementi, e Giorgio Distefano con la sua pittura narra queste diverse e nuove storie che si animano, dando vita ad una particolare capacità di lettura e visione dell’opera: una doppia visione da vicino e da lontano. Un processo meditato, che va oltre il concetto stesso dell’imitazione a favore di una ricerca formale, dove l’immagine, il pensiero stesso, diventano vibrazioni cromatiche sulla superficie. Il pensiero di Giorgio abbandona le suggestioni dell’astrattismo per diventare concreto e tangibile, basti osservare il ciclo “Carte della sopravvivenza del mediterraneo” e “Ex Voto” dove il colore-materia è dato in maniera tale da creare visivamente una stratificazione tonale sulla superficie. Le linee, di colore diverso, diventano il segno del tempo, un tracciato primordiale. Sono vere e proprie mappe su cartamodello, dove le coordinate diventano relative, dove la geometria esatta viene “sottomessa” a favore di coordinate emotive. Nel ciclo “Ex Voto” si arriva ad una evoluzione concettuale dei simboli utilizzati, che vengono estrapolati dalla dimensione “propria” per inserirli in un nuovo contesto. Diventando codici, connessi alla natura umana. Corpo e paesaggio danno vita ad una crasi visiva di significato continuando a mantenere intatta la loro immagine, dove la differenziazione cromatica è funzionale alla lettura stessa dell’opera, alla narrazione delle storie che sulla superficie pittorica si stanno compiendo, “strato dopo strato”. Senza inizio né fine, generando così una delle caratteristiche più complesse e nello stesso tempo romantiche della ricerca di Giorgio Distefano: “l’estetica e la connessione dei piani” dell’opera d’arte. Piani verticali e orizzontali che si fondono e interagiscono nelle assenze e presenze. Punti di forza e debolezza che si fondono in geometrie spezzate e spazi liberi. La materia pittorica è “sciolta” nella luce e nelle differenti gradazioni luminose, che danno vita ad una sequenza narrativa perfetta. Ancora una volta Luce e materia. Meditazione e creatività.


La ricerca di Giorgio Distefano prende forma nel resoconto pittorico di “paesaggi teorici”, che cominciano dalla luce e nella luce ritornano grazie alla materia che si astrae, lasciando sulla superficie pittorica segni e moltitudini di tracce delle tante storie vissute. Sono carte geografiche, mappe del cielo che svelano disegni, latitudini e confini del paesaggio dell’uomo; “visioni” del tempo passato che si sovrappone al tempo presente e futuro. Ciò che è stato. Ciò che è. E forse ciò che sarà.


Dott. Roberto Sottile

Critico d’Arte e curatore


Biografia dell’artista -

Giorgio Distefano, nato a Ragusa, ha conseguito la laurea all’Accademia di Belle Arti di Firenze, città dove vive e lavora. Ha tenuto diverse mostre personali in gallerie e spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero, tra cui Zit-Dim Art Space di Tainan - Taiwan; Phoenix Ancient City Museum di Fenghuang, Hunan - Cina; Parlamento Europeo di Bruxelles - Belgio; Casa Danzante di Praga - Repubblica Ceca; Art Hotel di Zamosh – Polonia; Agora|Z Palazzo Strozzi a Firenze; KPMG a Milano; Palazzo Montesano a Chiaramonte Gulfi; Palazzo Zacco a Ragusa; Cantine Florio di Marsala(TP); Gran Caffè Letterario Giubbe Rosse a Firenze; Palazzo Farnese di Ortona - Chieti; Galleria Civica Franco Libertucci di Casacalenda (CB). Ha preso parte a numerose collettive, residenze d’artista e rassegne in Italia e all’estero tra cui si segnalano Italian contemporary Art of cross-cultural vision, a cura di Zhang Yidan a Fenghuang - Cina; “Who can give us Peace, International Union of Artists for Peace” al Parlamento Europeo di Bruxelles; “Kosmos”, a cura di Site Specific, presso il Museo del campanile di Santa Maria la Nova a Scicli; “Omaggio a Salvo Monica”, a cura di Francesco Lauretta, presso l’ex chiesa di Sant’Anna a Ispica; “ALTER, Volti di luce e terra”, a cura di Martina Cavallarin, Giusi Diana, Eleonora Frattarolo e Cecilia Freschini, a Chiaramonte Gulfi. Nel 2017 è stato selezionato per il progetto “Giovani artisti a confronto. Cina e Italia”, a cura di AACI Italia, presso l’ART A.C. Museum di Pechino. E stato finalista Arteam Cup Contemporary Art Prize, II ediz. Palazzo del Monferrato - Alessandria; finalista Premio Carlo Bonatto Minella 2015 - Rivarolo Canavese, Torino e Praga; terzo classificato Premio Janua, Museo di Sant’Agostino di Genova; menzione e finalista Premio Cromica 2012 - Bibbiena (AR); finalista Biennale Premio Artemisia - Falconara (AN); terzo premio Premio Merlino - Firenze; finalista Premio Occhi per l’Arte contemporanea - Migliarino(FE); primo premio della critica alla pittura, LVI edizione del Premio per l’Arte contemporanea Basilio Cascella (Palazzo Farnese, Ortona - Chieti).


Collezioni:

Phoenix Ancient City Museum di Fenghuang, Hunan - Cina

International Union of Artists for Peace, Pechino - Cina

Galleria Civica Franco Libertucci di Casacalenda - Campobasso

Galleria di Arte moderna e contemporanea Telesiamuseum, San Roberto - Reggio Calabria

Gran Caffè Letterario Giubbe Rosse, Firenze


Gallerie:

Cartavetra Luogo per le arti, Firenze

Sensi Arte, Colle di Val d’Elsa, Siena


Web: giorgiodistefano.wix.com/giorgiodistefano

Instagram: giorgio_distefano_artist


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